Sei produzioni in trasferta per uno sguardo sul panorama contemporaneo
In scena tra Vetreria e Minimax il teatro postpadano
Famiglia, immigrazione, rimozione, il paradosso del vivere, il desiderio di esserci, di raccontare in prima persona. È un teatro che fruga nel quotidiano e dentro se stessi, quello che in questi giorni attraversa Cagliari per mano dell'Øscena Festival in programma fino a oggi alla Vetreria e al Minimax.
Un viaggio tra le nuove proposte che arrivano dalla Lombardia, selezionate tra le ventidue residenze teatrali del progetto Etre, reso possibile col sostegno della Fondazione Cariplo, ospitate nell'Isola da Cada Die e Teatro di Sardegna. Sei produzioni diverse tra loro per generi, sguardi, linguaggi, tematiche, presentate da nomi sconosciuti dalla nostre parti, ma che hanno il coraggio di puntare su una drammaturgia che sfugge al magnetismo degli eterni Shakesperare, Molière, Ibsen, Cechov, Brecht, Pirandello, Pinter e così via.
Giovani compagnie come Animanera che, abbracciando un'estetica provocatoria, nei giorni scorsi transita sul palco della Vetreria di Pirri con una pièce divertente, dissacratoria, amara, intitolata “Fine famiglia”. Basato su un testo carico di sollecitazioni firmato da Magdalena Barile, lo spettacolo prende di mira una realtà eterna come la famiglia che, comunque la si voglia vedere, difficilmente potrà cessare di essere una cellula primaria dell'universale umano, sia essa magnifico scenario della scoperta del mondo come in “Guerra e pace” o posto di opaca estraneità, di risentimenti, di violenza e di oppressione.
Una cellula che esplode nell'addio che i quattro protagonisti della messinscena, padre, madre, fratello e sorella, interpretati con bravura da Matteo Barbè, Natascia Curci, Nicola Stravalaci, Debora Zuin, decidono di darsi la notte di Natale, quella in cui, anche la famiglia più sgangherata si riunisce intorno a un tavolo, dando vita a una girandola tragicomica di confessioni, desideri, rivelazioni di sentimenti, disperate cadute nella solitudine, rancori, ripicche, emersioni di zone d'ombra della personalità, gesti e sguardi. Che alla fine si ferma nell'immagine di un'inattesa, ricomposta unità.
Di tutt'altro tipo la proposta della compagnia Aia Taumastica, di scena l'altro ieri al Minimax con “Il nulla”, scritto e diretto da Massimiliano Cividati. Qui il tema dello spettacolo - che ha a che vedere con la rimozione, meccanismo che quotidianamente ci preserva da tutto ciò che non vogliamo ricordare - scorre attraverso una serie di quadri che fissano episodi, a volte surreali, nascosti sotto e dietro la maschera di una persona e dell'agire sociale, e che hanno per cornice uno spazio scenico dove trovano posto un divano, un tavolo e due file di sedie sistemate a lato del palco.
Superficialità, comportamenti ingovernabili, emozioni negative, paure, angosce, relazioni, malattie, corpi rifiutati, momenti di allegria, si rincorrono in una partita senza speranza.
Carlo Argiolas
A Cagliari
Si conclude
Øscena Fest
Si chiude la prima edizione di Øscena Festival, curata dal Cada Die e dal Teatro Stabile della Sardegna con il sostegno della Fondazione Cariplo, per offrire al pubblico uno spaccato della nuova scena teatrale lombarda e indagare quel che si muove nei nuovi teatri delle altre regioni d'Italia.
Oggi si inizia alle 11 alla Vetreria di Pirri con un incontro aperto al pubblico, coordinato da Giancarlo Biffi e Guido De Monticelli, dal titolo “Linguaggi, poetiche e necessità nel teatro contemporaneo” cui interverranno Renzo Francabandera (critico teatrale e illustratore di Hystrio e klpteatro.it); Anna Maria Monteverdi, studiosa di teatro contemporaneo e docente di Storia del teatro (facoltà di Lettere all'Università di Cagliari, cofondatrice di Ateatro); Juri Piroddi (attore e regista di Rossolevante) ed alcuni rappresentanti delle residenze lombarde: Michele Losi (regista e responsabile residenza Campsirago), Lara Guidetti, coreografa, Renata Ciaravino, Carmen Pellegrinelli, Davide D'Antonio. Alle 19, nella sala Minimax del Massimo, la compagnia Sanpapié porterà in scena “Prima persona”.