MONUMENTI. Porte aperte ai cagliaritani dopo il primo restauro
Fra sotterranei, pitture e muffa sui gradini
I cancelli si aprono alle 11 e il primo gruppone è il più fortunato: può visitare l'Anfiteatro usufruendo di una guida d'eccezione. In venti minuti Donatella Mureddu, archeologa e direttrice del Museo, racconta com'era Karalis, una città fiorente che poteva permettersi un'arena da settemila posti. «In alto gli schiavi e le donne». Tutti assegnati in base a un numero inciso in una tavoletta d'osso: l'abbonamento. Ne sono stati trovati due esemplari, ora conservati all'Orto botanico.
CANCELLI È mancato solo l'applauso come succede al termine delle visite guidate. Tra i cagliaritani che ieri si sono presentati ai cancelli di viale Fra Ignazio erano ben visibili soddisfazione e curiosità: un migliaio, tirate le somme al netto della pioggia che ha diradato nel pomeriggio l'afflusso. Fino al tramonto hanno potuto vedere di persona che cosa sta succedendo dentro il monumento sbarrato dopo la decisione di cancellare gli spettacoli e coperto dagli spalti di legno che i nuovi amministratori hanno deciso di rimuovere. È un cantiere dove lavorano, fianco a fianco, archeologi e montatori specializzati. Il primo lotto (300 mila euro) è a buon punto: eliminata la platea, sono riapparsi i sotterranei, compresa la galleria che porta all'Orto dei Cappuccini in viale Merello. Visibile anche la parete affrescata, con tracce di un disegno di figura, «Forse un gladiatore», racconta emozionata Francesca Piu, l'archeologa che curava le visite guidate prima della chiusura.
Entro dicembre sarà eliminato il primo anello di gradinate di legno. Col secondo lotto (poco meno di 400 mila euro) sarà possibile smontare il secondo e terzo quelli ancorati con plinti infilati sul calcare.
VERIFICA «A quel punto si potrà verificare se ci sono stati danni», spiega Mattia Sanna, l'esperto che segue i lavori dal punto di vista archeologico. Danni evidenti non ce ne sono per ora, a parte una muffa creata dall'umidità sui gradini ricostruiti nel restauro degli anni Trenta.
Il futuro? Erano presenti tre assessori, (Paolo Frau, Enrica Puggioni, Luisa Anna Marras) e il sindaco Massimo Zedda. Ultimato il primo lotto, sarà possibile riaprire l'Anfiteatro (con tutte le cautele) alle visite. «Faremo un concorso di idee», annuncia il sindaco, certo comunque che dovranno convivere «cultura e spettacolo». L'idea è realizzare un'arena da mille-duemila posti nello spazio libero. Avrà alle spalle viale Fra Ignazio, sulla sinistra gli spalti originali, sulla destra la vista sul Golfo. Piccola, ma magica.
Antonio Martis