L'opinione
Chissà come andranno a finire. Di sicuro le ultime primarie viste a Cagliari suggeriscono di non dare nulla per scontato. Convocate per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra, lasciarono sul campo il favorito Antonello Cabras, senatore della Repubblica e politico di lungo corso, per spedire verso Palazzo Bacaredda il giovane e rampante Massimo Zedda. Era il gennaio del 2011.
Ora i gazebo serviranno ai partiti per mostrare i muscoli, più che per appoggiare questo o quel leader: una conta per vedere chi, a un anno e mezzo dalle elezioni, ha più peso in città sulle sponde della maggioranza.
La sfida si baserà innanzitutto sull'affluenza alle urne. Massimo Zedda vinse con 2.588 voti su 5.628, poco più del 46 per cento. Cinque anni prima in via Emilia (quando vinse Gianmario Selis) si presentarono in per votare oltre 7.300 persone. Ma in questo caso si sceglierà il leader nazionale e, si sa, i meccanismi saranno completamente diversi. Rimarrà la voglia di confrontarsi dei circoli di partito, dei movimenti e - forse - la sorpresa finale.
M.R.