Per ora si va avanti con l’occupazione di alcuni locali di via Sant’Alenixedda
CAGLIARI Per ora al teatro lirico si va avanti con l’assemblea permanente, ma domani la protesta è destinata a diventare rumorosa perché il presidente-sindaco Massimo Zedda ha ignorato la rivolta interna alla Fondazione e chiederà comunque ai consiglieri d’amministrazione di formalizzare la nomina della contestatissima Marcella Crivellenti a sovrintendente: «Quello che faremo lo decideremo nelle prossime ore - annunciano i sindacalisti, mai uniti come nel corso di questa vertenza - di certo non staremo con le mani in mano. Questa nomina è allucinante e siamo determinatissimi a non lasciarla passare». La giornata di ieri è trascorsa fra incontri abbastanza inconcludenti con rappresentanti dei partiti, dal Pdl al Pd. Se Amalia Schirru, da sempre appassionata di musica, ha garantito il pieno appoggio all’iniziativa sindacale, i colonnelli locali del Pd sembrano aver scelto una posizione d’attesa. Dovrebbe uscire un comunicato ufficiale domani, si tratta di capire se sarà sulla linea del dissenso o tenderà come spesso capita a salvare capra e cavoli, in questo caso i rapporti con Zedda. Tra i lavoratori del teatro c’è grande delusione («questi politici aspettano le iniziative da noi, è sconcertante» ha osservato Massimiliano Cecalotti, dell Usb) mentre nei confronti di Zedda l’aria è di fronda: un coro, stavolta di parole, per sottolineare come la campagna elettorale e le promesse del sindaco fossero improntate a una linea di trasparenza: «Ora dove sarebbe finita quella trasparenza?» si chiedevano ieri i rappresentanti sindacali, riferendosi a una nomina al di fuori dai criteri dello statuto e soprattutto conseguenza di un accordo politico che emergerà presto in tutta la sua chiarezza. Resta un grosso punto interrogativo sulla possibilità - e sull’opportunità - di alzare il livello dello scontro per passare allo sciopero generale. Ieri mattina, con la platea, il foyer e le sale regia e coro occupate, è stato comunque garantito il concerto per gli studenti. C’è insomma lo sforzo diffuso di non danneggiare i «clienti» del teatro lirico, coinvolgendoli in una battaglia che pure ha al proprio centro il futuro del lirico. Futuro denso di incognite, perché si tratterà di valutare quali conseguenze provocherà il decisionismo di Zedda e il suo confronto-scontro interno al consiglio di amministrazione sulle scelte finanziarie dell’amministrazione Cappellacci. C’è aria di tagli, questo si sa. Ma la linea d’appoggio manifestata dal governatore e dall’assessore ai beni culturali Sergio Milia con la concessione dell’ormai celebre prestito salva-teatro da dieci milioni non sembra destinata a trovare conferme nelle prossime decisioni. (m.l)