Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Mattinata di sportalla Vetreria: in gara tutti uguali

Fonte: L'Unione Sarda
12 ottobre 2012


PIRRI. Le settime Paralimpiadi
 

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Per una mattina tutti uguali e tutti insieme all'insegna dello sport. È il potere della settima edizione delle Paralimpiadi disputate, ieri mattina, alla Vetreria di Pirri. Nelle diverse isole sportive, dedicate alle discipline, si sono cimentati gli atleti portatori di disabilità assieme agli alunni delle scuole elementari e medie della provincia. «È una giornata fantastica di sport», dice Sandro Porru, presidente della Fispes, «in cui non sono emerse le disabilità delle persone, ma la bellezza della loro abilità nello sport».
 

TUTTI UGUALI Bocce, pallacanestro, calcetto, tiro con l'arco e altre discipline in cui i bambini hanno gareggiato, provando le carrozzine o giocando bendati. «È stato un bel momento di integrazione sociale», spiega Cristina Sanna, atleta delle paralimpiadi, «abbiamo giocato a pallacanestro e i bambini, non essendo abituati, si sono trovati in difficoltà, ma si sono divertiti tanto». Lo sport serve da collante anche per una crescita sociale soprattutto da parte dei ragazzi, poiché «non vedono la persona disabile come strana o diversa», prosegue la Sanna, «per questo motivo, queste giornate sono utili e danno un riscontro positivo». Sorprende e consegna un'immagine positiva vedere i ragazzi gareggiare con la difficoltà di guidare una carrozzina e palleggiare col pallone da basket. «Crediamo sempre di più in questo tipo di progetti», dichiara Andrea Savona di Enel Cuore, la onlus di Enel che ha patrocinato l'iniziativa, «vista la grande adesione da parte delle scuole, siamo veramente soddisfatti».
 

IL PERCORSO L'esperienza vissuta negli spazi della Vetreria, suggerisce un percorso che vede, in futuro, il coinvolgimento sempre più massiccio delle scuole. «Dobbiamo continuare su questa strada», assicura Porru, «facendo in modo che il progetto di integrazione entri nelle scuole e diventi un percorso promozionale». E proprio per la scuola l'obiettivo è «mettere fine allo stereotipo dell'esonero dall'educazione fisica degli studenti portatori di handicap». Un futuro che deve assicurare infrastrutture e luoghi adatti: «Quando ci alleniamo in strada abbiamo problemi», dice Sanna, «a parte il campo del Coni, non possiamo contare su aree dedicate».
Matteo Sau