Rassegna Stampa

web Castedduonline.it

Benvenuti nel ring del centrosinistra: tutti contro tutti, Zedda mai così solo, è la notte delle acc

Fonte: web Castedduonline.it
11 ottobre 2012

 

11/10/2012 02:04Lo diciamo subito: il rischio concreto, per un centrosinistra mai così diviso da quando governa la città, è quello di riconsegnare Cagliari alla destra su un piatto d'argento. In scena in Comune va il "tutti contro tutti", un videogame che non ha mai fatto vincere realmente nessuno. Oggi sarà una giornata cruciale, in programma c'è la riunione della direzione cittadina del Pd, il tema è "bilancio di un anno e mezzo di amministrazione della città". Ma il vero dibattito sarà su come proseguire con un sindaco, Massimo Zedda, mai così solo come in questo giovedì. "Vogliamo che il Comune faccia finalmente una politica di sinistra, a cominciare dalla cultura", dice Fabrizio Rodin sintetizzando in una frase il vero malessere della maggioranza ma anche degli elettori. Di tutti quelli che hanno voltato pagina alle scorse elezioni scommettendo sullo slogan "ora tocca a noi". Ma in questa coalizione che oggi sembra tenuta in piedi con la colla, bisogna dire che hanno davvero ragione tutti. Ha ragione Claudio Cugusi, quando afferma che settori strategici come i rifiuti, la cultura e lo sport sono nettamente in sofferenza. Ha ragione Giovanni Dore, quando assicura che i personalismi non servono, che spaccare la giunta e cambiarne i pezzi del puzzle proprio adesso potrebbe essere un fatale errore. Ha ragione Davide Carta, quando in un documento del partito afferma che la scelta della Crivellenti alla guida del Lirico non è stata la mossa che il centrosinistra si aspettava. Ha ragione Francesca Ghirra, quando difende l'operato della Cultura in un momento nel quale i finanziamenti statali e regionali sono ridotti all'osso. Ha ragione anche Francesco Ballero, quando in Consiglio ricorda che la giunta ha disatteso perfino le promesse sul Poetto, senza approvare neanche la proroga per allungare la stagione ai baretti del Poetto. E ha ragione Gianfranco Carboni, ex presidente del centro storico, quando dice a denti stretti che chi per anni si era sbattuto a fare politica nei quartieri alla fine è stato ingiustamente isolato. I malumori serpeggiano anche nei circoli cittadini della sinistra. Il problema vero però è che ieri ha avuto ragione persino Giuseppe Farris, capogruppo del Pdl, vero vincitore inconsapevole di una seduta consiliare nella quale il centrosinistra si scioglieva come neve al sole e il sindaco litigava persino col presidente del consiglio dando chiari segnali di nervosismo. Al di là delle strane citazioni hegeliane, Farris ha sottolineato il flop della nettezza urbana: la sinistra che prometteva il nuovo appalto dei rifiuti si ritrova in fortissimo ritardo. Ed è costretta- come ha sottolienato Cugusi senza risparmiare una stilettata a Pierluigi Leo, l'assessore in quota Idv- a una proroga che significa condannare Cagliari ad un altro anno senza il porta a porta, ad altri dodici mesi di sporcizia nelle strade, dalla Marina alle periferie. Ma cosa sta accadendo davvero? La nomina del Lirico è solo la punta di un iceberg che aveva cominciato a cristallizzarsi con le prime scelte sugli assessorati. Però sulla designazione della Crivellenti il sindaco è stato lasciato ingiustamente da solo: quando il Pd ha diffuso un documento di dissenso, neanche Sel che dovrebbe essere il suo partito ha difeso Massimo Zedda. Nessuna presa di posizione. E questa decisione è riuscita in un colpo solo a unire nella protesta ben otto sigle sindacali diverse del Teatro, che avevano sempre litigato tra loro, e che ora combattono contro il nemico comune. A ringalluzzire il centrodestra, a portare alcuni vegliardi incompresi a ipotizzare persino accordi con Oppi e Cappellacci. In realtà c'era semplicemente chi aspettava il passo falso, con la fionda preparata con cura. Il resto è il ring di oggi: "Non ci fidiamo più di voi", ha detto apertamente Piergiorgio Meloni del Pd agli "alleati" di Sel in commissione Cultura. Una maggioranza di musi lunghi. E su Facebook ieri notte è andato in scena il processo alle intenzioni sbagliate: Sergio Mascia, Filippo Petrucci e Giovanni Dore hanno sottolineato la vecchia storia dei contributi alla chiesetta aragonese di Monte Urpinu e quelli per la pulizia del campo Rom, concessi da Floris all'associazione I Sardi vicina per anni al consigliere Cugusi. A sua volta Cugusi ha replicato con coraggio: "Perchè non dicono queste cose direttamente alle associazioni culturali che nel frattempo stanno morendo? Perchè non parliamo dei monumenti chiusi o del caos dei rifiuti? Perchè non si preoccupano del fatto che in questa città i ragazzi sono costretti per disperazione addirittura a rubare i tombini per strada?". Cugusi ha parlato di rimpasto in giunta, di azione migliore di governo. Dore ha risposto confermando invece la piena fiducia a Enrica Puggioni e Susanna Orrù. Idv e Sel più degli altri con il sindaco, gli altri in mezzo al guado. Sullo sfondo di tutto questo non c'è solo il governo della città ma anche le prossime elezioni regionali. Oggi riflettori puntati sul Pd: è il partito che esprime ben 13 consiglieri e che ha ottenuto il 18 per cento dei voti. Per questo ha in mano il futuro della città: ricompattare questo centrosinistra che rischia il Soru-replay oppure andare davvero alla guerra? O semplicemente cambiare rotta evitando il naufragio? Il vero rischio è un assist perfetto al centrodestra, di quelli che neppure Larrivey sprecherebbe a porta vuota. Jacopo Norfo.

jacopo.norfo@castedduonline.it

twitter@JacopoNorfo