Discusse decine di interrogazioni durante il question time
Lirico: i lavoratori in Consiglio comunale
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Il Poetto che rischia di ritrovarsi senza baretti a fine ottobre; il teatro lirico e le polemiche sul nuovo sovrintendente; la pulizia della città e il prossimo appalto per la raccolta dei rifiuti: tutto condensato in quasi tre ore di Consiglio insieme alle oltre trenta interrogazioni del question time di ieri.
POETTO Sulla situazione dei baretti del lungomare - che potrebbero essere smontati senza l'approvazione del Pul entro la fine del mese - si è consumato anche un piccolo scontro tra il Consiglio e la Giunta. Il consigliere del Pd Francesco Ballero, che ha depositato a marzo una proposta di delibera per prorogare la stagione dei chioschetti, si è lamentato direttamente con gli uffici e con l'assessore all'Urbanistica Frau: «Sono passati sette mesi da quando ho presentato il documento, che non è ancora stato trasformato dagli uffici in delibera. Non sono stato neanche contattato. L'argomento era importante e non doveva rimaner chiuso in una stanza. Credo ci sia stata una mancanza di rispetto». Su questo punto è intervenuto anche il presidente del Consiglio Ninni Depau: «Gli uffici sono tenuti a collaborare con l'aula seguendo le stesse regole utilizzate per la Giunta. Capisco che non siano abituati a lavorare in questo modo, ma non ci devono essere differenze». Paolo Frau ha risposto evidenziando la «complessità» della vicenda che riguarda il Poetto. Nelle prossime settimane il Pul potrebbe essere esaminato dalle commissioni competenti: l'obiettivo è dare il via libera al Piano di utilizzo dei litorali entro la fine di ottobre.
LIRICO Botta e risposta anche sulla nomina del sovrintendente del Lirico, di fronte a una delegazione dei lavoratori del teatro che prima dell'inizio della seduta hanno anche distribuito volantini di protesta sotto il Municipio. Il capogruppo del Pdl Giuseppe Farris ha chiesto al sindaco come mai «la scelta sia ricaduta su un soggetto che non ha partecipato alla manifestazione di interesse e come mai non sia stato utilizzato un bando internazionale», oltre a avanzare dubbi sulla compatibilità del curriculum di Marcella Crivellenti con i dettati dello statuto della fondazione. Massimo Zedda ha precisato che «nessuno ha mai avuto intenzione di fare un bando internazionale» e ha ricordato che il teatro, fino a poco tempo fa, correva «il rischio concreto di fallire». E ancora: «Credo che in capo alla politica stiano le responsabilità e le scelte su chi deve condurre gli enti. Io non mi faccio commissariare». Intanto il Cda della fondazione potrebbe essere convocato per la prossima settimana. ( m.r. )