VERTENZA LIRICO» PRESIDIATO IL TEATRO
Durissime critiche al sindaco Zedda: «Ci ha deluso, non ha rispettato le regole. La persona designata non ha i requisiti»
di Mauro Lissia
CAGLIARI
Ora salta fuori che Marcella Crivellenti, designata dal sindaco alla sovrintendenza della Fondazione lirica, quando lavorava alla biglietteria del teatro incassava il rimborso delle spese di trasferta come residente a Roma. Si tratta di poche centinaia di euro, ricevute per soli tre mesi e certo in modo legale. Ma l’interrogativo è un altro: per quale motivo l’allora sovrintendente Maurizio Pietrantonio, dovendo coprire un ruolo di così basso profilo professionale, era andato a cercare la soluzione a Roma? Non c’era in città qualcun’altro in grado di occuparsi del botteghino? O c’era qualcuno, nel mondo politico di destra, che premeva per la Crivellenti? La domanda circolava ieri mattina in un teatro lirico trasformato per due ore in luogo di protesta pubblica. Prima il raduno davanti all’ingresso di via Sant’Alenixedda, poi la catena umana e l’occupazione simbolica ma reale degli uffici al quinto piano del teatro, dove si trova la sovrintendenza. Una manifestazione dichiaratamente organizzata per convincere il sindaco Massimo Zedda a revocare l’annunciata nomina della Crivellenti, un nome sul quale si è materializzato un dissenso talmente diffuso da oscurare la terribile memoria di Mauro Meli, il cui nome ancor’oggi viene agitato come uno spauracchio. Ma se Meli, cacciato a suon di scioperi dalla Scala e giubilato anche a Parma, conserva il favore di qualche nostalgico e persino due sponsor ufficiali nel consiglio di amministrazione, la Crivellenti non la vuole proprio nessuno. Tant’è che per quanto la politica di vertice abbia osservato finora un irrispettoso silenzio sulla battaglia in corso al Lirico, è difficile rintracciare anche una sola voce di consenso tra i banchi delle varie assemblee elettive. Anche perché confrontarsi con la valutazione di 280 dipendenti del teatro, la maggior parte maestri di musica - che poi è il prodotto finale della Fondazione - può costare una brutta figura. Un po’ come quella fatta da Zedda, arroccato su un nome considerato indifendibile. Per restare alla cronaca, ieri ha parlato per tutti Simone Guarnieri, coordinatore delle rappresentanze sindacali unitarie interne. Ai cronisti ha annunciato l’avvio del presidio permanente («non vogliamo che la Crivellenti entri in teatro non autorizzata») e un’azione legale che parte con la richiesta d’accesso agli atti della nomina. Il dato politico però riguarda Zedda, che da speranza bianca dei dipendenti del Lirico è diventato il nemico numero uno: «Ci ha profondamente deluso - ha detto Guarnieri - perché ha disatteso la promessa di scegliere il sovrintendente in base a un bando internazionale. I curricola sono arrivati ma non li abbiamo visti e vorremmo vederli». Il solo noto a tutti è quello della Crivellenti: «Non ha i requisiti previsti dallo statuto - ha tagliato corto Guarnieri - ed è strano che a non rispettare le regole sia proprio il sindaco, che invece dovrebbe essere il primo». Poi ancora valutazioni sul merito: «Zedda ha detto di essersi fidato del suo intuito, ma ha 37 anni e non conosce il teatro. Forse dovrebbe fidarsi anche del giudizio di chi lavora qui da decenni». Il giudizio è che «serve una guida autorevole» e per ottenerla i lavoratori del teatro sono pronti a una lotta lunga e faticosa. Forse il tempo per tornare indietro c’è, manca la ratifica della nomina. Errare è umano, perseverare è politico.