Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Regioni e Comuni, chi sbaglia paga

Fonte: L'Unione Sarda
8 ottobre 2012



Il Governo impone tempi stretti per l'applicazione del decreto
ROMA I gruppi consiliari delle Regioni più spendaccione rischiano di rimanere all'asciutto: i tagli del governo infatti potranno arrivare a imporre una riduzione fino al 95% del budget. Il giorno dopo il varo del decreto legge sui costi della politica è il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà a fare i conti e mettere in guardia gli amministratori locali. Il governo rivendica dunque la drasticità delle misure, che eviteranno - è la convinzione - il ripetersi di episodi stile Lazio. Episodi che hanno «indignato» gli italiani, è il leit-motiv dell'Esecutivo, e che quindi hanno consentito di usare la mano pesante. L'Italia, ammonisce d'altro canto il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, ha bisogno di «un rilancio morale come in pochi altri momenti».
I TEMPI DI ATTUAZIONE Il vero nodo ora, iter parlamentare a parte, è però costituito dall'applicazione delle norme. Ecco dunque spiegata l'attenzione del governo alla tempistica, fissata nei dettagli nel testo del provvedimento: le Regioni hanno circa sei mesi per mettersi in regola e in alcuni casi, come per il tetto degli stipendi, dovranno fare anche più in fretta. I paletti infatti dovranno essere individuati dalla Conferenza Stato-Regioni entro la fine del mese e qualora ci si ritrovasse con un nulla di fatto in mano la palla passerà direttamente al premier Mario Monti.
PATRIMONI ON LINE Sempre le Regioni, che subiranno i controlli preventivi della Corte dei Conte, dovranno poi pubblicare online redditi e patrimoni dei loro amministratori o rischieranno di vedersi azzerare le risorse a disposizione. Ma non solo. Dovranno anche avviare la spending review: che vuol dire gettoni di presenza a 30 euro, taglio dei componenti dei cda, riduzione delle spese per convegni e auto blu e tetto agli stipendi di manager e dipendenti pubblici.
COMUNI Se alle Regioni viene chiesto di mettere al bando gli sprechi, ai Comuni invece il governo vuole imporre il risanamento delle finanze. Avranno cinque anni di tempo e in alcuni casi potranno contare su un aiuto da parte delle casse erariali (patto di stabilità più soft e fondo di rotazione a disposizione) ma dovranno riuscire a rimettere in sesto il proprio bilancio pena lo scioglimento dei Consigli. Misure che hanno suscitato la reazione del presidente dell'Anci, Graziano Delrio: «Io - dice infatti - farei commissariare le Regioni in dissesto».