Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cittadini esasperati per le “lucciole” diurne

Fonte: L'Unione Sarda
5 ottobre 2012


SANT'AVENDRACE. Non accenna a diminuire la prostituzione per strada
 

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In città la prostituzione di strada non è più un fenomeno meramente notturno. Tra viale Elmas e viale Trieste le schiave del sesso, dell'est o africane, adescano i clienti anche in pieno giorno. In via Santa Gilla, così come nelle vie Po e Simeto, la situazione è critica e fioccano le lamentele da parte dei residenti. Nella zona industriale di Elmas, all'ingresso della città, un comitato spontaneo di commercianti stufi del degrado imperante ha già promosso diverse petizioni, ma senza esito. Proteste vibranti, ma finora inutili, anche a Santa Gilla e a Stampace Basso. «La gente è esausta», denuncia il consigliere regionale e comunale del Pdl, Edoardo Tocco, «il via vai di queste “signorine”, spesso giovanissime, crea notevoli disagi agli abitanti, in particolare alle famiglie con bambini. Diventa difficile e imbarazzante rientrare a casa e ritrovarsi il portone “occupato”».
A essere importunati sono anche i commercianti e i clienti delle attività commerciali. «L'esasperazione è tale», conclude Tocco, «che nella zona c'è chi sta pensano di andarsene, vendendo casa o cedendo il proprio negozio». Se l'esponente del Pdl auspica un giro di vite da parte delle forze dell'ordine, il capogruppo dell'Udc in Consiglio comunale, Gianni Chessa, propone una soluzione molto diversa e destinata a far discutere. «Premettendo che sia io che la mia famiglia siamo cattolici», afferma Chessa, «ritengo che per risolvere il problema sia opportuno lasciare da parte i falsi moralismi e riaprire subito le case di tolleranza. Sono del parere che il mercato del sesso debba essere legalizzato, come già avviene in altre parti del mondo. Le prostitute dovrebbero essere regolarizzate, controllate dal punto di vista igienico-sanitario e soprattutto dovrebbero pagare le tasse allo Stato». (p. l.)