La nuova soprintendente: «Sarà un teatro aperto alle forze della città e controlleremo con rigore i budget»
CAGLIARI Due nomi che in qualche modo, anche se da lontano, hanno a che fare con i fatti e il nuovo corso dell'Ente Lirico: Bush e Vasco Rossi. Non hanno presentato la loro candidatura alla Soprintendenza, per carità. Ma sono stati citati dal sindaco e presidente della Fondazione Massimo Zedda ieri pomeriggio durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo numero uno di via Sant'Alenixedda, Marcella Crivellenti. Il presidente americano è stato tirato in ballo a proposito del comitato di accoglienza del Pd e dei sindacati (ancora sul piede di guerra) sul nome della Crivellenti: «Una guerra preventiva – ha detto – come quella di Bush. Che non ha portato da nessuna parte. Anzi, chi la muove rischia di essere colpito da fuoco amico. Hanno citato tutti, da Vendola a un presunto patto con Oppi e Cappellacci. Non conosco nomine che non scatenino polemiche. Ma forse questo è successo perchè ho rotto il giocattolo: nessuno potrà tirare la giacchetta a questa Soprintendente». Scelta personale: «Nel mio piccolo – ha detto – ho voluto fare la mia parte per dare la possibilità a un giovane di dimostrare quello che vale». Il cantante di Zocca, invece, è servito come esempio per capire cosa succederà in città, in via Sant'Alenixedda: «Non voglio – ha detto – un soprintendente che dica no a Vasco Rossi. Che, come sappiamo, è stato alla Scala». Questo per dire che sarà un "teatro aperto". Concetto ribadito anche da Crivellenti. Il programma verrà presentato quando sarà composta la squadra di lavoro del nuovo Soprintendente, a partire dal direttore artistico, in occasione del prossimo cda. Ma la neo-nominata ha giá anticipato qualcosa: «Prevediamo – ha detto – controlli attentissimi dei budget e monitoraggio continuo dell'attività. Vogliamo aprire il Teatro alle forze della città: dagli operatori culturali agli altri teatri. E dare una casa ai progetti innovativi. Il modello, fatte le opportune differenze, potrebbe essere quello dell'auditorium di Roma, vogliamo coltivare progetti ambiziosi». Ultima battuta sulle polemiche: «Una questione politica – ha detto Crivellenti – ma con la critica aprioristica e l'atteggiamento ostativo non si va da nessuna parte». Stefano Ambu