Duecento operatori aspettano di sapere come si regolerà l’autorità portuale se fino al 2015 non ci sarà l’area destinata alle attività dei cantieri
nei Cantieri
NAUTICA»LO SCALO TRA SOGNI E REALTA’
Un’assistenza per 3mila barche
La scadenza delle concessioni non riguarda soltanto i lavoratori delle imprese, ma anche le quasi tremila imbarcazioni che ricevono assistenza dai cantieri nautici locali. Si tratta di barche di medie e piccole dimensioni che finora hanno trovato un’ospitalità con costi alla portata della non robustissima economia cagliaritana. Dove andrebbero se improvvisamente i cantieri locali dovessero chiudere?
CAGLIARI Alla fine di dicembre scadono le concessioni per le 200 attività artigianali e imprenditoriali negli spazi pubblici dell’autorità portuale.Il presidente Piergiorgio Massidda durante la conferenza stampa di bilancio di un anno di lavoro dal suo insediamento non ha nascosto che questa data potrebbe essere uno tsumani che investe in pieno il porto. La questione si ripresenta ormai da due anni a questa parte ed è stata risolta con proroghe. Ma, in parole molto povere, l’Europa ci guarda e ci sono situazioni che vanno trasportate nei binari della legalità di impostazione europea. Cioè gare pubbliche per affidare ogni cosa, nessuna deroga che freni la concorrenza fra entità economiche, nessun travestimento di possibili favoritismi a favore delle piccole realtà locali. Sulla carta può succedere che, chi ha lavorato in porto per decenni, si ritrovi improvvisamente fuori da questo con tutto il bagaglio di investimenti, dipendenti, progetti. «E’ un problema che riguarda tutta l’Italia e tutti i porti italiani», precisano all’autorità portuale. Ma altrove il problema è all’attenzione già da tempo con varie soluzioni possibili, qui c’è la preoccupazione che si marchi un po’ il passo e che davvero la data del 31 dicembre possa abbattersi su porticcioli, cantieri, officine, capannoni spazzando via tutto. La «situazione è molto articolata», per dire che non c’è quasi una situazione uguale all’altra.Si va dal concessionario che paga un buon canone annuale all’artigiano di viale La Plaia, dal gestore del porticciolo turistico al meccanico con officina aperta da decenni. E’ ufficiale che c’è un problema concessioni, Salvatore Plaisant è presidente di Assonautica provinciale, associazione che riunisce gestori di porti, di cantieri,di attività legate al diportismo spiega: «E’ da un anno e mezzo che ci lavoriamo, tutto dipende da un regolamento delle concessioni cui ha cominciato a lavorare il precedente presidente. Nero su bianco non c’è ancora nulla che garantisca un trapasso corretto dalle vecchie situazioni alla nuova.La legge – continua Plaisant – è molto chiara:l’Unione europea impone che le nuove concessioni siano affidate tramite gara. Nel porto di Cagliari ci si è sempre regolati con concessioni annuali, a dicembre scadono le concessioni e quindi già il predecessore di Massidda voleva bandire una gara, ma noi abbiamo fatto una battaglia. Bisogna sapere infatti che, secondo il piano regolatore del porto, tutte le attività attualmente in concessione devono essere trasferite in un’altra zona. Noi affermiamo che non si può mettere in gara una concessione per un’area diversa da quella indicata dal piano regolatore. Ma questa nuova area ancora non esiste, è appena andata in appalto, sarà finita, annunciano, nel 2015, da qui ad allora noi chiediamo che si individui una soluzione di passaggio». (a.s.)