Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Promesse mai mantenute e poco altro»

Fonte: L'Unione Sarda
2 ottobre 2012


Lo scenario nel Borgo


La situazione di Sant'Elia pubblicata nell'ultimo censimento disegna un rione con gravi difficoltà dal punto di vista sociale ed economico. Dati che non lasciano indifferente chi ha lavorato e vissuto nel quartiere popolare per anni. Nel Vecchio e Nuovo Borgo c'è una percentuale di disoccupati del 30,9% per il primo e 37,5% per il secondo. «È un dato allarmante», dice Paolo Truzzu, sino al 2011 presidente della circoscrizione Sant'Elia, «è necessario creare un futuro attraverso lo sviluppo e l'occupazione nel quartiere». Un futuro, che può essere costruito su un altro primato, che riguarda l'età media degli abitanti bassa: 40,6 anni nel Nuovo Borgo e 41 nel Vecchio.
SERVONO PROGETTI «Il quartiere è giovane e servirebbe un progetto per diminuire la disoccupazione», suggerisce Truzzu, «non mi sembra che sinora sia stato fatto molto». Un'altra questione sulla quale l'ex presidente della Circoscrizione si sofferma, riguarda il grado di istruzione: il 22% possiede la licenza elementare, il 48% la licenza media, il 17% un diploma e il 4% la laurea. «Serve un maggiore livello di istruzione», spiega Truzzu, «ma si dovrebbe lavorare per aumentare l'occupazione attivando, per esempio, corsi professionali che permettano di accedere direttamente al mondo del lavoro».
DARE CONTINUITÀ «Troppe volte il quartiere è stato sedotto e abbandonato». Una considerazione che arriva dalle parole di Morgan Cera, uno dei soci della cooperativa Sant'Elia 2003 che, da anni, gestisce il Lazzaretto. «La crisi è diffusa», dice, «e le occasioni si sono ridimensionate per tutti». All'orizzonte, però, c'è la voglia di emergere e di cercare soluzioni: «Gli abitanti del quartiere intendono dare vita a un comitato che possa rapportarsi con l'amministrazione», spiega Cera, «sarebbe una cosa positiva la nascita di cooperative che possano gareggiare in diversi settori, come l'edilizia o il giardinaggio, per garantire continuità professionale a chi ci lavora». Una continuità che la cooperativa Sant'Elia 2003 ha trovato e fatica a mantenere: «Stiamo affrontando molte difficoltà e facendo molti sacrifici», dichiara Cera, «non possiamo risolvere i problemi di lavoro del quartiere, ma vorremmo che anche altri ragazzi potessero avere le stesse nostre possibilità». (mat.s.)