a cura di: Ennio Neri
Partono i renziani sardi. La prima uscita pubblica sarà tra una settima a Cagliari. Sono poco più di 10 i "comitati pro Renzi" isolani, pronti a sostenere il giovane sindaco di Firenze nella sfida al segretario Pd Pierluigi Bersani alle primarie di novembre. Il "renziano" ha un identikit preciso: giovane, interessato alla politica, l'occhio rivolto al centrosinistra (meglio se moderato) e tanto, tanto, desideroso di archiviare il ventennio berlusconiano, in tutte le sue declinazioni, al tramonto.
Il coordinatore è Giuseppe Frau, giovane (anche se da anni politicamente impegnato), considerato vicino al deputato Pd Paolo Fadda, c'è Egildo Tagliareni, segretario dell'assessore all'Urbanistica del Comune di Cagliari e membro della segreteria cittadina Pd (area Soru), Moreno Pisano (consigliere comunale a Suelli) e Emanuele Armeni (consigliere Pd nel consiglio provinciale cagliaritano e vicino al consigliere comunale Pd Claudio Cugusi) e il blogger Massimo Marini. "Persone con esperienze diverse e senza un capo", assicura Giuseppe Frau, "tutti protagonisti allo stesso modo. E' una campagna innovativa: non avendo struttura di partito o di base, i comitati per Renzi sorgono spontanei nel territorio. Costituire un comitato è facile, basta andare sul sito e scaricare la modulistica, sono sufficienti dieci persone".
Chi c'è da rottamare nell'Isola?
C'è un'intera classe dirigente colpevole di aver salvaguardato l'esistente, senza uno sguardo di prospettiva. Nessuno si è preoccupato di costruire una classe dirigente all'altezza e il risultato è stato questa crisi drammatica che ha portato al governo tecnico: ma è arrivato il momento di trovare una classe dirigente nuova. Non è pensabile chiudersi a riccio su un Monti bis. Serve un governo politico e maggioranza chiara. Le primarie serviranno per confrontarsi sui progetti di governo.
Vanno rottamati anche i vertici del Pd sardo?
Il ragionamento vale anche per loro. Anche in Sardegna c'è bisogno di unità e costruire un progetto.
Che programmi avete per il rilancio del Sardegna?
La Sardegna ha delle grandi difficoltà che derivano dal fallimento del modello dell'industrializzazione assistita che sta affamando le famiglie. Serve un modello di sviluppo, non abbandonando i lavoratori, ma facendo in modo che si costruisca un progetto diverso da quello che è stato portato avanti fino ad ora. Ma sui programmi preferisco attendere martedì, in piazza Santo Sepolcro, dove li esporremo a quanti vorranno venire ad ascoltarci.
Cappellacci dovrebbe dimettersi?
Meglio andare subito al voto. Si sta verificando anche il fallimento della giunta regionale. Mi auguro che prendano atto del disastro e riflettano, per andare al voto nella prima prossima primavera anche per le regionali.
Meglio allearsi con Grillo o Berlusconi?
Né l'uno né l'altro.
Ma se proprio doveste scegliere?
Impossibile. Sono due facce della stessa medaglia: populismo e incapacità, Propongono illusioni diverse. Entrambi cavalcano il disagio e il malessere, ma senza uno straccio di proposta politica seria.
Chi paga l'attività dei comitati pro Renzi?
E' tutto a carico dei partecipanti che aderiscono: non c'è un euro dal nazionale. Solo un contributo da parte di chi partecipa.
Il camper di Renzi verrà in Sardegna?
Sì. A cavallo tra ottobre e novembre. I comitati sardi gli proporranno 4/5 punti sull'Isola da portare avanti in caso di successo alle primarie. Di certo, oltre alla conversione dell'industria, porteremo all'attenzione il tema dei trasporti: di una continuità territoriale che è una farsa, di una Tirrenia che portato per decenni i sardi come animali e di una 131 che è una vergogna