La chiesa di via Baylle
Sotto Sant'Agostino c'è un tesoro, ma nessuno può scendere ad ammirarlo. L'ascensore che dalla navata centrale della chiesa di via Baylle conduce nel sottosuolo non può essere utilizzato e la colpa non è di un guasto improvviso, ma della solita burocrazia.
L'elevatore installato tre anni fa a fianco all'altare funziona bene, ma sul macchinario non è mai stato effettuato il collaudo. «Il risultato è che non possiamo usarlo», denuncia il rettore, don Vincenzo Fois, 78 anni, «l'elevatore era stato installato da Comune e Sovrintendenza per consentire a tutti, a cominciare dalle scolaresche e dai disabili, di raggiungere comodamente il livello inferiore, dove si trovano non solo i resti delle terme romane, che sconfinano sotto la banca, ma anche due splendidi mosaici e altre testimonianze del passato. La mancanza del certificato che attesta il buon esito del collaudo non ci consente di adoperare il prezioso supporto che avrebbe potuto trasportare cinque persone alla volta. Sono stati spesi soldi per niente. Abbiamo chiesto al Comune di colmare la lacuna, ma senza successo». Don Fois rivendica più attenzione nei confronti della “sua” Sant'Agostino. Appello condiviso dal consigliere comunale Maurizio Porcelli (Pdl) e dal suo omologo regionale Ignazio Artizzu (Fli) che hanno presentato interrogazioni per la salvaguardia della chiesa e dei suoi tesori. (p.l.)