30/09/2012 16:11
di Marcello Polastri
Da più di due mesi in via Vittorio Veneto a Cagliari, tra i civici 65 e 66, sono comparse al centro della strada quattro transenne che inducono gli automobilisti di passaggio ad effettuare manovre anche brusche per poterle aggirare. C'è chi è costretto a passare sul marciapiede per aggirare questo ostacolo: chiedetelo agli autisti dei mezzi pesanti che ogni giorno raccolgono la spazzatura dai cassonetti. Cosa nasconderanno quelle transenne è presto detto: celano un pozzo profondo diversi metri.
E quel pozzo, ad occhi esperti, appare antico: sembrerebbe il condotto verticale di una grande cisterna, il cui fondo - a vederlo da fuori - è invaso da detriti. Considerata la vicinanza della cavità sotterranea con la necropoli punica di Tuvixeddu, va anche detto che potrebbe trattarsi di una importante testimonianza del passato cittadino.
Forse punico, forse romano, questo manufatto creato per raccogliere e conservare l'acqua, andrebbe tutelato, ancor prima studiato e certamente chiuso da protezioni più dignitose di quattro transenne che intralciano il traffico.
Ora sorge spontaneo chiederci: per quanto tempo rimarrà aperta questa ferita al centro di una strada trafficata e nella storia cittadina?
Da un lato esiste una emergenza storica da valorizzare, dall'altro un buco in mezzo alla strada con un duplice pericolo rappresentato per pedoni e auto che circolano in zona.
Non solo: con la pioggia cadute in questi giorni (altra cadrà ancora), una notevole quantità d'acqua si è infilata nel sottosuolo e per esperienza (i crolli di piazza d'Armi dovrebbero insegnare...) va anche detto che lasciare aperto l'imbocco di una cavità sotterranea in mezzo alla strada, significa renderla accogliente per rifiuti e acque meteoriche che nel tempo potrebbero alterare i delicati equilibri del sottosuolo. E' una offesa alla nostra storia!