CAGLIARI

Agenda zeppa o scelta politica? Chissà. Sta di fatto che fino a ieri il sindaco Massimo Zedda (nella foto) è stato l’unico delle istituzioni a non trovare il tempo d’incontrare o ricevere l’ambasciatore dell’Iran in visita ufficiale «per esplorare e conoscere le potenzialità della Sardegna». A dar fiato alle voci su un possibile incidente diplomatico non è stato ce Seyed Mohammad Ali Hosseini, l’ospite, bensì chi ha organizzato la visita di tre giorni: Raimondo Schiavone del gruppo Assadakah. È stato proprio lui, in conferenza stampa, a tirare la stilettata al sindaco. «L’ambasciatore – è stato l’esordio – ha incontrato e incontrerà i massimi esponenti delle istituzioni e dell’impresa. Ma non il sindaco, che non si è reso disponibile». Come mai? Tre le ipotesi. La prima, ieri Zedda era davvero impegnato da una parte all’altra e dunque sarebbe più che giustificato. Sarebbe, perché dal municipio non sono arrivate repliche allo sgambetto malandrino di Schiavone. Seconda ipotesi, la causa sarebbe proprio Schiavone: fra lui e il sindaco ci sarebbero vecchie e anche recenti incomprensioni. Infine, c’è chi la butta sulla grande politica e sostiene: «È difficile incontrare chi nega (l’Iran) le stragi di civili in Siria». Tre ipotesi per una verità che non si saprà mai. In conferenza, l’ambasciatore ha parlato dell’atomica iraniana («È per usi civili») e anche d’Israele: «È destabilizzante». Dopo essere stato ricevuto dal vicepresidente della Regione, La Spisa, e dalla Confindustria, oggi Hossein visiterà le aziende che esportano in Iran e discuterà di turismo.