Ganau: «La Regione non risponde». La commissione: «Siamo pronti, ma non dipende solo da noi»
CAGLIARI Dopo i referendum del 6 maggio che hanno abolito le nuove Province, il Consiglio regionale ha approvato una legge per prorogare la loro durata sino al 28 febbraio 2013 in modo da poter approvare nel frattempo il riordino complessivo del sistema degli enti locali dell’isola. La stessa legge prevede che il testo deve essere varato entro il 28 ottobre prossimo per lasciare poi il tempo alle consultazioni delle popolazioni interessate. A un mese dalla scadenza della prima tappa riformatrice, l’annunciato provvedimento non è stato ancora elaborato dalla commissione Riforme dell’assemblea sarda. E ieri a Oristano il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Gianfranco Ganau, ha stigmatizzato il silenzio della Regione sulla richiesta di confronto sulle riforme. «Sono trascorsi due mesi da quando abbiamo inviato una richiesta di incontro per discutere il riordino del sistema delle autonomie locali – ha sottolineato il sindaco di Sassari – e ora intendiamo ancora una volta sollecitare la Regione ad aprire un confronto immediato con il Consiglio delle autonomie locali per un percorso di riforma condiviso e in linea con le attese dei cittadini». Il presidente della commissione Riforme, il sardista Paolo Maninchedda, non ha nascosto il ritardo. Del resto sul tema nei mesi scorsi ci sono state non poche polemiche politiche all’interno della commissione, tanto che il relatore, Roberto Capelli (Api), incaricato di unificare i diversi testi proposti dai gruppi, si era dimesso. Dopo diverse settimane, la commissione ha nominato un nuovo relatore: è il coordinatore dei Riformatori, Michele Cossa. E’ successo che i consiglieri hanno voluto coinvolgere direttamente il rappresentante dei referendari, ai quali ora spetta l’onere della proposta unificante. Non ci saranno più ritardi? «Spero – ha risposto Maninchedda – che l’assemblea ci lasci lo spazio temporale per riunirci. A noi basterebbero due-tre settimane di lavoro pieno per approvare tre testi importanti, da inviare subito all’aula. Sono tutti in attuazione del pronunciamento degli elettori sardi in occasione dei referendum del 6 maggio scorso: uno è quello sul riordino del sistema degli enti locali (Province comprese), il secondo è sulla Costituente, il terzo è sull’abolizione dei consigli di amministrazione negli Enti, le Agenzie e le società per azioni partecipate dalla Regione». Quest’ultimo testo tratta lo stesso argomento della delibera approvata mercoledì dalla giunta Cappellacci. Una delibera che dà mandato agli assessori a proporre in tempi rapidi i disegni di legge sui singoli soggetti. «Nell’ultima riunione – ha affermato Maninchedda – la commissione ha invece già unificato le diverse proposte e nella prossima seduta potrebbe approvare il provvedimento».