Il caso. La rabbia degli abitanti del quartiere di Pirri nato abusivamente negli anni '70
Fogne fai-da-te, buio, strade fangose. Servono 10 milioni
Strade sconnesse e prive di asfalto, fogne a cielo aperto, nessuna illuminazione.
Fango, buche, fogne a cielo aperto e buio pesto quando tramonta il sole: questo è Is Campus, piccolo e degradato rione di Pirri al confine con Monserrato. Poche strade, decine di case e altrettante famiglie dimenticate da Dio ma, soprattutto, dagli uomini.
Una comunità di persone che attende da oltre vent'anni i servizi che tutti gli altri cittadini danno per scontati: l'illuminazione, le strade asfaltate, una rete fognaria decente. Opere promesse con insistenza ad ogni campagna elettorale e mai realizzate perché, secondo la solita risposta del Comune, non si trovano i fondi per iniziare i lavori.
CASE ABUSIVE Le prime case, a Is Campus, sono sorte tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta. Per la gran parte si tratta di abitazioni nate abusivamente e poi sanate nel tempo, anche se non mancano i cantieri ancora aperti e quelli appena chiusi.
FOGNE FAI-DA-TE I vecchi e nuovi abitanti del quartiere, ognuno alle prese con i propri disagi, si arrangiano come possono e qualche volta finiscono col complicare le cose. Non contribuisce a risolvere la difficile situazione del rione, ad esempio, la decisione di alcune famiglie di rovesciare in strada gli scarichi fognari delle loro case. C'è chi dà la colpa alle fosse settiche, troppo piccole per le esigenze delle abitazioni, chi lamenta di non avere i soldi per pagare il servizio comunale di spurgo. Fatto sta che quotidianamente alcune vie sono invase da materiale di scarto il cui odore si sente, inconfondibile, appena svoltato l'angolo.
ARIA IRRESPIRABILE «D'estate l'aria si fa irrespirabile», spiega Silvana Cocco, residente da pochi anni in via Is Campus, «e dobbiamo tenere le finestre chiuse. Chi inquina indubbiamente sbaglia, ma come fanno molte famiglie, monoreddito e magari con un mutuo sulle spalle, a stare dietro alle spese? Da dove tirano fuori i soldi?». Eppure finora sono stati proprio i residenti a sobbarcarsi i costi dell'allacciamento dell'acqua, del prosciugamento delle fosse e del ritiro dei rifiuti: un'urbanizzazione fai da te che ha costretto alcuni a indebitarsi pur di far fronte a cifre ingenti.
ARRIVA L'IMPRESA In questi giorni, se tutto va come previsto, dovrebbe arrivare nel quartiere un'impresa chiamata a realizzare un collegamento provvisorio degli scarichi delle abitazioni ad un grande collettore fognario che passa nelle vicinanze. Una soluzione temporanea, in attesa che partano i lavori definitivi. «Lavori cui i cittadini hanno diritto», conferma Antonio Melis, pirrese doc, da due anni presidente della municipalità di Pirri, dopo due consiliature da presidente del Consiglio comunale e assessore al patrimonio, «perché da tempo si sono messi in regola con il Comune e hanno pagato gli oneri che gli competevano».
«SERVONO 10 MILIONI» Dal Municipio fanno sapere che il problema è noto e si sta lavorando per risolverlo, ma è impossibile strappare una data di apertura dei cantieri. «La costruzione delle opere in questione richiede complessivamente circa quarantacinque milioni di euro», spiega l'ingegner Francesco Patricolo, a capo dell'area Servizi tecnici del Comune. «Finora ne sono stati spesi circa trentacinque, oltre i tre quarti del totale. Confidiamo di recuperare presto i restanti milioni per dare una risposta definitiva alle esigenze dei cittadini».
In attesa di quel giorno, per gli abitanti di Is Campus è evidentemente necessario un supplemento di pazienza.
LORENZO MANUNZA
28/10/2008