"20/09/2012 02:08
Sono le 19,06, squilla il telefono nella nuovissima redazione di Casteddu Online appena inaugurata. Dall'altra parte di quella che un tempo veniva definita la cornetta, c'è il bomber rossoblù di tutti i tempi: "Ciao, sono Riva". Silenzio. "Ciao, buonasera, come va?". Rombo di Tuono è soprattutto una grandissima persona: "Ciao, scusa se ti disturbo: parlo con Jacopo? Volevo chiederti un piccolo favore". Chi non farebbe un favore a Gigi Riva? "Volevo chiederti questo: ho letto il vostro articolo su di me, potresti precisare che i calciatori non sono degli eroi? Anzi, vorrei darti questo suggerimento: in questo momento di pesante crisi economica, i calciatori sono tutto tranne che degli eroi. Non pensi che sarebbe giusto che fossero i primi a dare un bell'esempio e a contribuire alla causa di tutti?". Silenzio, ancora. L'articolo era questo: http://www.castedduonline.it/index.php/cronaca/gigi-riva-rompe-il-silenzio-sullo-stadio-ok-al-concorso-di-idee-di-zedda-al-santelia-dedicate-la-piazza-amsicora-agli-eroi-della-scudetto/40702. Gigi Riva aveva incontrato il consigliere comunale Ferdinando Secchi, all'inaugurazione del nuovo anno della scuola calcio che ancora porta il suo nome. Rompendo il silenzio, quello che però non fa rumore, sulla lunga diatriba relativa al Sant'Elia. Gigi Riva lancia un ideale smile telefonico: "Vuoi sapere cosa penso della vicenda del Sant'Elia? Che l'idea del concorso di idee lanciata dal sindaco Zedda è giusta. E sai perchè? Perchè non si tratta di uno stadio privato, ma comunale. A proposito, cosa si è deciso oggi? Si gioca a porte chiuse o non si gioca? Comunque vada, lo stadio è un bene preziosissimo di tutta la città". Alle 19,06 non era ancora arrivata la notizia lanciata poi a tarda sera da Ignazio Caddeo, il responsabile del nostro settore sportivo: Cagliari-Roma si gioca a porte chiuse, a Is Arenas, senza pubblico. Forse non proprio una grande vittoria dello sport. Ma la lezione che ci ha dato oggi Gigi Riva è un messaggio fantastico: "Sono del parere che sarebbe bellissimo se il Comune dedicasse una piazza al Cagliari dello scudetto, ma è giusto che passi il messaggio che non siamo degli eroi: siamo persone normali. In questo momento storico, soprattutto". Riva ci dimostra che chi è grandissimo, non ha bisogno di dirlo. Non ha bisogno di etichette. La sua è una favola leggendaria che va ben oltre il calcio: quella di una persona, prima ancora che un campione. Che ha scelto di passare la sua vita a Cagliari dopo avere regalato un sogno irripetibile a una intera generazione. Perchè i giocatori del Cagliari forse non erano degli eroi, ma di sicuro hanno sconfitto i più ricchi e i più potenti. E nel calcio di oggi, quello delle scommesse, quello strafinto dei salotti televisivi e delle partite a porte chiuse, la frase di Rombo di Tuono resterà per sempre: "Scrivetelo, i calciatori non sono degli eroi". Nel dirlo Riva pensava ai lavoratori Alcoa e Carbosulcis, pensava alla cronaca di tutti i giorni. Fantastico sentirlo così in piena forma, dopo la mancata partecipazione agli Europei con la Nazionale. Diciamolo chiaro: Gigi Riva, anzi Gigirrrriva come lo chiamavano i nostri nonni sugli spalti dell'Amsicora, è la grande bandiera di Cagliari. E le sue parole di oggi, a distanza di anni, valgono più di qualsiasi rovesciata vincente. Più di quella che finì in primo piano sulle figurine Panini. La favola di un uomo rimasto modesto: perchè se è vero che i super eroi esistono soltanto nei fumetti, è vero anche che i miti resistono ancora. Non ho mai visto giocare dal vivo Gigi Riva, ma ricordo come mi parlava di lui mio nonno Ivo, mi descriveva la fotocopia esatta di un'emozione, con gli occhi lucidi. Vissuta su quello stadio, l'Amsicora, dove il Cagliari tornò per risorgere nel 1989: era il primissimo Cagliari di Ranieri, giocò all'Amsicora per sei mesi quando il Sant'Elia era un cantiere aperto in vista dei Mondiali del 1990. "Risorgeremo, l'ha detto Claudio Ranieri", era lo slogan scandito dai ragazzi della curva. Torniamo però alla frase di oggi di Gigi, un fotogramma che ci resterà: i calciatori non sono eroi. Cinque parole che bisognerebbe lasciare semplicemente senza commento. Perchè i più grandi, sono semplicemente grandi. Non hanno bisogno di grancasse e neanche di aggettivi. Non hanno bisogno di Facebook. Non hanno bisogno di agenti, possono andare sempre a testa alta. Non finiscono in diretta su Skysport24. Hanno scritto un frammento di storia, non per questo intendono sottolinearlo. "Non siamo degli eroi, in fondo perchè dovremmo essere degli eroi?". La foto che vedete in questo articolo è in bianco e nero, ma non è ingiallita: quella rovesciata è il simbolo del calcio. Jacopo Norfo.
jacopo.norfo@castedduonline.it