Il Comune accelera sui rifiuti per non incorrere nelle penali, via all’appalto per la raccolta con sistema del porta a porta
AMBIENTE E CITTA’»LE EMERGENZE
CAGLIARI Il problema della gestione dei rifiuti è diventata una priorità per l’amministrazione comunale. Ed è stato ribadito anche in una recente riunione di maggioranza. Da un lato Cagliari ha una delle Tarsu, la tassa sui rifiuti, tra le più alte d’Italia, dall’altro è una delle maglie nere nella differenziata con circa il 36 per cento di questo tipo raccolta, mentre entro quest’anno si dovrebbe arrivare a oltre il sessanta, se si vogliono evitare le penalità. Da qui «l’esigenza di accelerare per l’attuazione di questo tipo di raccolta - sottolinea Fabrizio Marcello, Pd e presidente della commissione consiliare ai Servizi tecnologici - e questo lo si può fare col nuovo appalto dei rifiuti (quello dei 390 milioni per sette anni più due di gestione, ndr) che sarà bandito dall’amministrazione entro fine anno». In parallelo, però, occorre affrontare le emergenze, «soprattutto quelle dovute alle “incongruenze” dell’ultimo appalto, quello di due anni e che dovrebbe scadere ad aprile (salvo possibilità di proroga di un anno), realizzato dalla precedente consiliatura in attesa della predisposizione del mega appalto». Dopo i mille problemi del passato, infatti, ora nell'ultimo bando c’è stata una “piccola” dimenticanza: circa una cinquantina di vie, soprattutto del quartiere Baracca Manna (ma non solo) non sono state inserite nell'elenco che indica dove fare il servizio (e ieri se n’è discusso in commissione comunale ai Servizi tecnologici) . Come dire che in quelle strade può non venire eseguita la raccolta dei rifiuti. In più era stata posta la richiesta, in generale, di un intervento di “spazzamento” trisettimanale e non giornaliero. Sino ad ora la questione-rifiuti è stata come una metafora degli errori e dell'inefficienza del Comune. Prima - oltre dieci anni fa - si era tentato con la costituzione di un'azienda mista, la Sam (col 51 per cento al pubblico e il 49 al privato), ma l'appalto per la scelta del partner si è dimostrato disastroso. Alla fine, per un errore materiale legato all'iter del procedimento, tutto - su imposizione delle autorità della giustizia amministrativa - è stato annullato. Nel frattempo erano passati diversi anni riempiti da ricorsi. In ultimo l'amministrazione ha deciso che la questione doveva essere assegnata a una ditta esterna: per gestire tutto il processo e, in particolare, la raccolta differenziata col sistema del porta a porta. Da cui l’idea del mega appalto, ovvero di un affidamento che, tenendo conto della complessità della materia, permetta alla società che vince di gestire il settore per un numero sufficiente di anni tali da permettere sia una “differenziata” adeguata attraverso il sistema del porta a porta a porta, che la soluzione di tutti gli altri problemi, ecocentri compresi. (r.p.)