Rassegna Stampa

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Matteo Lecis Cocco Ortu (Pd): "Basta con i vecchi politici, ma ora con Zedda dobbiamo comunicare meg

Fonte: web Castedduonline.it
19 settembre 2012

 

19/09/2012 00:10 di Federica Lai

“Io  credo che con la ‘Serata delle idee’ il Pd abbia fatto un passo avanti importante verso i cittadini. La risposta è stata, come ho evidenziato nel mio blog, inferiore rispetto alle mie aspettative: pensavo che un’iniziativa del genere avrebbe coinvolto molte più persone”. Un po’ di delusione da parte del giovane consigliere comunale del Pd, Matteo Lecis Cocco Ortu, per la poca partecipazione all’evento organizzato dal Partito Democratico qualche giorno fa, ma anche molti ideali politici, e prospettive per il futuro di Cagliari.

Lei è il consigliere giovane del Pd, e nei giorni scorsi, sul suo blog, ha criticato la scarsa partecipazione alle “Serate delle idee”: il Pd è ancora distante dai problemi della città?

Il fatto di aver organizzato una due giorni in cui si è parlato di Cagliari, dei problemi e delle prospettive della città, è comunque una cosa positiva. È uno stimolo che si è voluto dare ai circoli del Pd: io credo che si debba puntare molto sui circoli, per un dialogo stretto e costante tra i cittadini e il Partito Democratico.

Sull’urbanistica si comincia a discutere dello sviluppo futuro di Cagliari: cosa può fare questa maggioranza per rompere gli schemi col passato?

Sicuramente si deve adeguare il piano urbanistico comunale al Ppr:  una cosa che non si è mai fatta, e servirà per indirizzare lo sviluppo della città anche dal punto di vista urbanistico. Poi seguire le direttive del piano strategico intercomunale, che in queste settimane discuteremo per avere una visione globale dell’area vasta. E portare avanti quei temi cari al centrosinistra, e al Pd, come la riduzione del consumo del nuovo suolo urbanizzato, che è uno dei punti con cui ci siamo candidati per amministrare la città: non per continuare l’espansione, ma per limitarla e riqualificare quegli spazi all’interno del tessuto urbano. Inoltre, a Cagliari, il PD sta iniziando la raccolta firme per sei referendum, per chiedere al partito di prendere posizione su alcuni temi importanti per i democratici: la riforma fiscale, il reddito minimo di cittadinanza, l'impossibilità  di candidarsi per i condannati, il consumo del suolo, i matrimoni gay, e l'alleanza con l'UDC. Un'altra importante iniziativa per riavvicinare gli elettori che chiedono al partito risposte chiare.

Zedda ha tracciato il primo bilancio della sua Giunta: a suo parere cosa si può fare di più e di meglio?

Si può, e si deve, comunicare di più con i cittadini sulle tante cose che si stanno facendo. Le persone vogliono essere al corrente di tutto ciò che succede a livello politico, dei cambiamenti: in questo sono, come dicevo prima, sempre i circoli a svolgere un ruolo determinante di informazione diretta.

Lei è l’esempio di come i giovani si possono ancora riprendere la politica: quanto andrebbero svecchiati i partiti a Cagliari?

I partiti a Cagliari, così come a livello nazionale, andrebbero svecchiati ma non in termini anagrafici:  mi riferisco a chi fa politica da tanto, troppo, tempo. Credo che le primarie del centrosinistra  siano un’ottima occasione per dimostrare che sono tante le persone nuove che si vogliono avvicinare alla politica, per dare un contributo della costruzione del centrosinistra.

Come giudica l’operato dell’opposizione di centrodestra, e come si spiega che in campo regionale governino ancora vecchi politici come Giorgio Oppi, e Mario Floris?

A livello comunale l’opposizione di centrodestra è divisa in due parti: da una parte c’è un dialogo continuo e la voglia di fare delle proposte per migliorare l’amministrazione, per il bene dei cittadini, e dall’altra, invece, vedo solo delle critiche strumentali che non portano al miglioramento. Per quanto riguarda il discorso dei vecchi politici in campo regionale, per troppi anni, forse, si è disabituato il cittadino a dare un valore al proprio voto. Si è ragionato di più su un voto che andasse a favore delle proprie piccole convenienze, e non di un progetto ideale più grande messo in atto da persone che vedevano la politica in modo nuovo: come Renato Soru, che ha tentato ed è riuscito, con la sua amministrazione, a riportare la Sardegna al centro del Mediterraneo, in modo contemporaneo. È proprio questa abitudine di esprimere un voto per convenienza personale, piuttosto che per una visione generale, che ha portato a far vincere nelle ultime elezioni regionali persone che governano la Sardegna da decenni, e che l’hanno portata alla crisi che oggi stiamo vivendo quotidianamente.

federica.lai@castedduonline.it