Con lo 0,3 per cento il capoluogo è al penultimo posto
Troppo onerosa l'adozione per le famiglie cagliaritane: servono tra i 6 e i 14 mila euro e bisogna attendere almeno 18 mesi.
Alle spalle c'è solo Sassari con un misero 0,3%, mentre Cagliari si classifica al penultimo posto della classifica nazionale delle adozioni internazionali. Per il capoluogo sardo appena lo 0,8% con tutte le maggiori città italiane che sembrano lontane anni luce: Milano al 14,6 per cento, Bolzano (11,4%), Roma e Firenze (8.5%), Bologna (8.3%), Torino e Brescia (6.3%). Anche in coda, dove spiccano tutte le città meridionali, le cose vanno meglio: Napoli (4.3%), Palermo (2.4%), Salerno e Catania (1.3%), Messina (1%).
Tutta colpa dei costi troppo alti, insostenibili per i redditi delle famiglie sarde. Adottare un bambino di un'altra nazione costa tra i 6 mila ed i 14 mila euro, mentre l'attesa minima è di almeno 18 mesi. È quanto emerso da una ricerca dell'Associazione matrimonialisti italiani (Ami) che ha diffuso i dati, sconfortanti, specie per le coppie che desiderano aiutare i bambini che vivono nelle parti più povere del pianeta. «Le adozioni internazionali - spiega Gian Ettore Gassani, presidente dell'Ami - si conseguono esclusivamente attraverso l'intervento dei 64 enti autorizzati dalla Commissione adozioni internazionali del Consiglio dei Ministri. Gli enti autorizzati furono istituiti nel 1998 per stroncare l'odioso fenomeno del fai-da-te, spesso organizzato da personaggi senza scrupoli». E se prima mancavano i controlli sulla scelta dei minori da adottare e le verifiche dei requisiti della coppia aspirante, ora a tagliare le gambe alle famiglie ci pensano i costi. «Incidono i viaggi con permanenze anche di varie settimane», prosegue Gassani, "in America Latina, ad esempio, le coppie sono sottoposte al vaglio delle autorità locali. Poi ci sono i servizi di interpretariato e spese legali all'estero». È così che l'ammontare della spesa arriva così a superare la soglia dei 10 mila euro.
E se in Italia le adozioni internazionali sono comunque in aumento (nel 2007 sono state 3.420, nel 2006 furono 3.188, mentre al 1994 al 2005 non avevano mai superato il tetto annuo delle 2800), nell'Isola la situazione resta deprimente: a Cagliari lo scorso anno sono state appena 27, più del doppio delle 12 di Sassari (dove comunque le famiglie sono molte di meno). La maggior parte dei bambini adottati arriva dai paesi di lingua russofona (14,4 per cento), ma anche da Colombia (11.1%), Ucraina (10.9%), Brasile (9.5%), Vietnam (7.7%), Etiopia (7.5%), Polonia (5.8%), Cambogia (4.8%), India (4.2%) e Perù (2.6%). In genere arrivano bambini asiatici molto piccoli: nel 35% dei casi hanno meno di 1 anno, nel 39.9% ha un'età compresa tra 1 e 4 anni (media 3%). L'età media dei bambini adottati dall'Africa è di 4 anni e per quelli provenienti da America Latina ed Europa è di 6. La maggioranza dei bambini adottati è di sesso maschile (57,4%)».
FRANCESCO PINNA
25/10/2008