RECORD NAZIONALE
CAGLIARI Cagliari è insieme a Venezia la città capoluogo italiana che registra il differenziale più pesante con l’Imu imposta nei comuni della provincia di riferimento. Il differenziale, secondo la Cgia di Mestre, sarà del + 82%, identico a quello del capoluogo veneto e più alto di oltre il 30% rispetto a città cpme Roma e Milano. I cagliaritani che fanno parte degli 877 mila proprietari di prima casa saranno chiamati a pagare entro il 17 settembre la seconda rata dell’imposta resuscitata dal governo Monti. Secondo i dati diffusi dalla Cgia, nei comuni capoluogo la seconda rata dell’Imu costerà mediamente il 62% in più rispetto alla media versata dai proprietari di prima casa ubicata nei comuni della stessa provincia, ma a Cagliari ancora di più. Tra i comuni capoluogo di Regione, Cagliari e Venezia sono seguiti da Torino (+75%), poi Napoli (+ 69%), Roma (+66%) e Milano (+62%). Sul totale dei comuni capoluogo di provincia solo a Macerata (-7%), Lucca (-19%), Latina (-44%) e Belluno (-52%) la situazione si capovolge: in «periferia» si paga mediamente più che al centro. Su circa 16 milioni di contribuenti che, quasi due mesi fa, hanno versato l’imposta municipale sull’abitazione principale, solo una piccola parte (pari al 5,5% del totale) - rileva la Cgia di Mestre - ha deciso di dilazionare in tre rate il versamento dell’imposta: prima rata a giugno, ulteriore acconto a settembre, saldo a dicembre. Per i proprietari delle abitazioni ubicate nei comuni capoluogo di provincia che hanno deciso questa opzione, l’importo medio da versare all’Erario entro il prossimo 17 settembre sarà pari a 131 euro. Bologna (293 euro), Milano (269 euro), Genova (227 euro), Torino (224 euro), Roma (199 euro) e Bari (196 euro) saranno i comuni dove i proprietari di prima casa verseranno gli importi più elevati. Nel 2012, per il contribuente che ha deciso il pagamento dell’Imu sull’abitazione principale in tre rate, anche l’acconto di settembre come la prima rata è pari a un terzo dell’importo totale. Questo si ottiene applicando l’aliquota ordinaria del 4 per mille con la detrazione di 200 euro (elevabile di 50 euro per ogni figlio di età inferiore a 26 anni convivente con il contribuente). A dicembre, entro il giorno 16, il contribuente dovrà versare il saldo sulla base delle aliquote definitive deliberate (entro il 30 settembre) dal comune. Sarà necessario - ricorda la Cgia - ricalcolare il debito Imu annuo sulla base delle aliquote decise dall’ente locale.