Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lo “short break” salva la città

Fonte: L'Unione Sarda
10 settembre 2012

TURISMO»MENO SPAGNOLI PIÙ RUSSI

Soggiorni massimo di tre giorni ma la flessione di presenze rispetto ai centri della costa è stata sotto il 3%






di Stefano Ambu

CAGLIARI Low cost più short break. Il risultato, tradotto in parole semplici e in italiano, è che il turismo a Cagliari, nonostante la crisi, caro trasporti e carissima benzina, in qualche modo tiene. Come conferma anche il dato relativo degli arrivi a Elmas: 652.071 passeggeri tra giugno e agosto. E come dimostrano i dati delle strutture ricettive: quasi pareggio, con una lieve flessione rispetto allo scorso anno. Quanto? I dati ufficiali ancora non ci sono, ma secondo alcuni operatori, più o meno a occhio, non si scende sotto il tre per cento. Percentuale che, in tempi di magra generale, viene considerata più che positiva. Attenzione, però, a come cambiano le vacanze: il turista arriva in aereo sfruttando le offerte migliori (low cost) e rimane in città due o tre giorni (short break). «Un lievissimo decremento – spiega Renato Serra, dirigente di Federalberghi e operatore del settore – ma comunque una sostanziale conferma rispetto al 2011. Un'estate che in qualche modo riscatta gennaio, febbraio e marzo, decisamente non buoni. Ora aspettiamo i movimenti dell'autunno. Ma l'impressione è che si debba chiudere l'anno, a causa del calo invernale, con il segno meno». Boccata d'ossigeno i questi giorni per gli albergatori grazie ai campionati giovanili di vela. Presenze sempre più vacanziere e meno congressuali: «In quest'ultimo settore – dice Serra- si registra un crollo generalizzato». La consolazione? A Cagliari va di lusso rispetto a Villasimius e Pula: «Nei due centri balneari – continua Serra – il calo è stato notevole. Cagliari regge perchè il turista che arriva nel capoluogo prende l'aereo. Mentre chi va a Villasimius e Pula di solito si trattiene di più e porta con sè la sua auto. Un comportamento che, considerati i problemi con il trasporto marittimo, risulta evidentemente sempre più complicato». La sostanziale tenuta di Cagliari è confermata dai dati degli arrivi all'aeroporto di Elmas: il grafico del traffico passeggeri disegna due colonne uguali, per agosto, nel 2011 e nel 2012. Giugno e luglio hanno registrato invece una leggera flessione. In qualche modo preventivata considerato che il boom si era registrato la scorsa stagione con il travaso di parte della clientela del traffico marittimo. Evidentemente scoraggiata dal caos prezzi – stiamo parlando del 2011 – nei traghetti per la Sardegna. Quello che aveva convinto la Regione a scendere in acqua con la sua flotta sarda. Buono ad agosto l'afflusso di turisti provenienti con voli di linea internazionali (oltre 47mila) e charter (quasi 7.500). Meno spagnoli, rispetto al solito, segnalano i commercianti di via Manno. Con i russi che aumentano e che, al momento, sembrano essere quelli più ben disposti verso gli acquisti. Ai numeri di Elmas e alle percentuali degli albergatori vanno aggiunte le cifre relative alle crociere. Per il momento si tratta, in attesa del decollo del progetto home port, di turismo mordi e fuggi. Ma comunque fondamentale per bar, ristoranti e negozi. Stagione particolare, questa che si sta chiudendo: a far saltare, in meglio, tutte le statistiche ci sono gli ospiti arrivati dall'Oman: il sultano con il suo seguito da mille persone. Turisti particolari che hanno stipato di acquisti le due navi ormeggiate al Molo Ichnusa. ©RIPRODUZIONE RISERVATA