"5/09/2012 00:48di Federica Lai
Dopo la prima partita in casa a porte chiuse, nel nuovo stadio Is Arenas a Quartu, continuano le polemiche tra i tifosi del Cagliari. In particolare, sul fatto che il Cagliari Calcio stia negando la possibilità di fare l’abbonamento a quei tifosi che hanno fatto causa alla società. “Ormai sembra chiaro che a tutti quelli che hanno aderito alla class action, la società non rinnoverà l’abbonamento. Credo non sia giusto: era un diritto dell’abbonato essere rimborsato, cosa che la società ha promesso, e in parte ha mantenuto, ma non riconoscendo il danno provocato sia a livello economico, sia a livello affettivo verso la squadra, visto che è stata tolta la possibilità di assistere dal vivo alle ultime quattro partite di campionato. Si tratta di due cose ben distinte: una cosa è chiedere i danni per un servizio non dato, e un’altra è negare la possibilità di accedere allo stadio per poter vedere la propria squadra del cuore. Così si perdono circa 100 tifosi, cioè quelli che hanno aderito alla class action, e non si risolve di sicuro il problema”, afferma Ferdinando Secchi, consigliere comunale Idv, grande tifoso del Cagliari, e promotore della class action. “La società- continua Secchi- ha fatto un grosso sforzo economico per costruire uno stadio che difficilmente potrà diventare quello definitivo per il Cagliari. Anzi, io spero che ci sia la possibilità di rivedere la squadra giocare in città, e che il presidente Cellino tenga fede a quanto aveva dichiarato, cioè che terrà la squadra momentaneamente a Quartu. Mi auguro che si tratti di una situazione temporanea, anche perché la struttura sarà omologata per 16/18 mila spettatori, e per la serie A è necessario che ne contenga almeno 20 mila. Io, da tifoso, sogno il Cagliari di nuovo al Sant’Elia, ristrutturato ovviamente: in ogni caso spero che i lavori a Is Arenas finiscano presto, visto che per il quarantesimo anno di seguito ho rinnovato l’abbonamento”. Nella foto, il consigliere Secchi con dietro l'immagine del bomber Gigi Riva.
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