COMUNE
Riunione per delineare gli interventi di rilancio e tutela ambientale sul fronte del mare: dalla spiaggia dei centomila al Villaggio pescatori al Giorgino
CAGLIARI Un passo avanti verso il progetto Poetto "tesoro naturalistico" con tanto di dune e varchi obbligati in spiaggia. Ma anche un passaggio importante per garantire che i baretti possano rimanere aperti tutto l'anno e non soltanto otto mesi. Sono i punti chiave della riunione di "scoping" alla quale hanno partecipato ieri tutte le istituzioni legate alla protezione e allo sviluppo del lungomare, dal Comune alla Capitaneria di porto passando naturalmente per la Regione. Coinvolti anche i titolari dei baretti. A proposito di questi ultimi si è parlato della variante urbanistica al Puc che dovrebbe consentire, in attesa del Piano di utilizzo dei litorali, lunga vita ai rinati chioschetti. «Lo recepiamo – spiega Sergio Mascia, presidente di Poetto Services – come un segnale positivo. Non è vero che il Pul è fermo: l'iter sta andando avanti e entro il 31 ottobre avremo delle risposte concrete». Una riunione di "carattere meramente conoscitivo e consultivo". E un importante momento di confronto. Tema centrale, appunto, la procedura per l’approvazione di una Variante per le spiagge "urbane". E non di solo Poetto si parla: la manovra sul mare riguarda anche Villaggio pescatori e Giorgino. «Si rende necessario – spiega il Comune – individuare una nuova sottozona urbanistica, tipica delle spiagge urbane, nella quale prescrivere tutte le misure necessarie a conseguire la salvaguardia ambientale e paesaggistica , e contemporaneamente consentire l’installazione di un minimo di manufatti e attrezzature a servizio della balneazione e più in generale atte a garantire la fruizione della spiaggia per l’intero anno». Nelle spiagge urbane, spiega il Comune, la volumetria complessiva degli storici stabilimenti balneari supera ampiamente quella ammessa dal Piano urbanistico. Non solo. Al Poetto, la spiaggia di maggior estensione con una superficie di circa 415mila metri quadrati, sarebbe consentita una volumetria massima pari a 415 metri cubi. «Notevolmente inferiore a quella dei soli chioschi e servizi igienici preesistenti – spiega l'amministrazione – tali attrezzature e manufatti, infatti, seppur di tipo amovibile e precario, essendo permanenti e non a carattere temporaneo devono essere considerati volumi urbanistici a tutti gli effetti ». Tutto questo mentre è in corso la procedura di partecipazione della Vas per il Pul. Baretti, ma anche ambiente. L'ipotesi dune prende sempre più forma. «Benissimo – spiega Mascia – siamo pronti a partecipare: i baretti potrebbero fungere da punto di raccordo tra i cordoli e fungere da "sentinelle" per la loro stessa salvaguardia».(st.am.)