La maggioranza verifica l'intesa, l'opposizione medita l'Aventino
La legge urbanistica entra nel vivo: domani la replica dell'assessore, mercoledì il passaggio agli articoli.
Solo la prova dell'aula potrà dire se la maggioranza è davvero ritornata compatta, sulla legge urbanistica. Domani il Consiglio regionale riprende l'esame del testo, anche se i lavori si limiteranno alla replica dell'assessore Gianvalerio Sanna, a sigillo della discussione generale. Il voto sul passaggio agli articoli dovrebbe essere mercoledì.
E questo sia per l'assenza dei consiglieri del Partito socialista (a Roma per un impegno di partito), sia per consentire al centrosinistra un nuovo incontro chiarificatore. L'opposizione, intanto, prepara la battaglia e medita una protesta forte: non è escluso che i consiglieri di minoranza decidano di uscire dall'aula al momento del voto finale sulla legge (o già sul passaggio agli articoli), per marcare così la propria contrarietà alle norme volute dal centrosinistra.
LA MAGGIORANZA Nell'ultimo vertice, giovedì, si è registrata una prima distensione tra gli alleati. Restano però alcuni problemi da superare. E sono i più delicati. Riguardano soprattutto la competenza del Consiglio e della Giunta nell'approvare le direttive generali della programmazione territoriale.
Parte della maggioranza chiede che sia l'assemblea a dare il via libera al Ppr, e non l'esecutivo. L'estremo opposto del dibattito è rappresentato dalla Giunta, che sembrava intenzionata addirittura a cancellare il Dpt (Documento di programmazione territoriale), atto generale di competenza del Consiglio. Il compromesso potrebbe prevedere la conferma del Dpt, il quale porrebbe paletti precisi per i piani di dettaglio. E di quei paletti dovrebbe tenere conto la Giunta, pur conservando la titolarità del varo del Ppr.
La maggioranza verificherà domani se è davvero matura un'intesa su questo e sugli altri temi controversi (silenzio-assenso, compensazione e perequazione). «Non è mai detta l'ultima parola, ma mi sembra che i punti più importanti siano stati già affrontati», dice con cauto ottimismo Stefano Pinna (Pd), presidente della commissione Urbanistica: «Non verrà stravolto l'impianto previsto dalla nostra proposta di legge, ma ci potranno essere delle modifiche che avranno più che altro lo scopo di chiarire alcuni istituti». Anche Elio Corda , sempre del Pd ma finora su posizioni piuttosto critiche rispetto alla legge, vede «un clima migliore, anche grazie alle aperture della Giunta sulle nostre proposte di correttivi. Ora si tratterà di verificare le soluzioni concrete: sulle funzioni del Consiglio, ma anche sul ruolo degli enti locali nella programmazione, non siamo disposti a recedere».
Un'altra questione aperta nel centrosinistra è la posizione dei socialisti: che hanno preso le distanze dalla Giunta (e infatti non partecipano agli incontri promossi da Soru), ma conservano i rapporti con la maggioranza. «Abbiamo proposto una serie di modifiche - spiega il segretario Peppino Balia - che tradurremo in emendamenti. Ci sono stati dei parziali impegni degli altri partiti, è chiaro che il nostro voto dipenderà dal rispetto di quegli impegni». Anche per il Ps, sintetizza Balia, «l'obiettivo è ristabilire un equilibrio di poteri tra Giunta e Consiglio, e tra Regione ed enti locali».
L'OPPOSIZIONE Che poi sono anche i principali motivi del dissenso del centrodestra. Nei giorni scorsi i vari partiti della minoranza si sono trovati d'accordo nel respingere l'ipotesi di una trattativa tesa a produrre piccole modifiche. Gli emendamenti punteranno al bersaglio grosso, all'impianto di una legge definita dirigistica perché lascia troppo potere nelle mani della Giunta. E se da questo punto di vista non ci dovessero essere novità, è possibile che i consiglieri d'opposizione scelgano di non partecipare alle votazioni cruciali.
Perché la parola d'ordine è: se la legge è questa, se la facciano loro. Lo conferma Franco Ignazio Cuccu (Udc): «Non è questione di piccoli aggiustamenti, questa legge concentra tutto il potere nelle mani di uno solo». Cioè il governatore, precisa Cuccu, più ancora che la Giunta: «Tanto ormai gli assessori sono diventati dei co.co.co. del presidente. E quest'ultimo, se passa quel testo sull'urbanistica, diventerebbe un feudatario dai poteri assoluti».
Nanni Moro (An) ha a cuore una cosa: «Che i sardi non confondano le responsabilità. Noi siamo del tutto contrari a queste norme, e non vogliamo metterci neppure di striscio la firma». Sempre che la legge veda la luce: «La maggioranza in realtà è ancora divisa», assicura il consigliere. Anche secondo Giovanni Pileri (Forza Italia) «anzitutto dobbiamo capire se c'è una maggioranza in grado di andare avanti. Se il dibattito si dovesse incagliare su un articolo e riemergesse la necessità di riportarla in commissione, per loro sarebbe la fine». Detto questo, ribadisce l'esponente forzista, «accordi sui dettagli non ci interessano. Così com'è, questa legge non garantisce i sardi».
27/10/2008