STADIO. Il municipio notifica la revoca della concessione del Sant'Elia
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Il Comune chiude definitivamente al Cagliari le porte del Sant'Elia: ieri il dirigente del servizio Istruzione e Sport ha firmato la risoluzione della convenzione stipulata con la società rossoblù il 30 dicembre del 2002.
Il Municipio contesta la violazione di vari articoli dell'accordo: dal mancato pagamento dei canoni di concessione al rifiuto di riservare lo stadio per «altri eventi e manifestazioni».
Nella determina 7519 è scritto: «La società Cagliari Calcio, nonostante abbia utilizzato lo stadio Sant'Elia per circa 19 anni, di cui 10 regolati dalla convenzione vigente, ha versato, per tale periodo, a fronte di canoni, interessi e penali dovuti, l'esigua somma di 50mila euro il 15 aprile 2010 e di 115.087 euro il primo marzo 2012». Il Cagliari però ha sempre sostenuto di aver compensato il mancato versamento dei canoni con il pagamento di lavori di competenza del Comune. Il dirigente comunale Giambattista Marotto aggiunge anche «il mancato adempimento da parte della società» dell'obbligo «di provvedere con regolarità alle manutenzioni a proprio carico previste dalla convenzione». Inoltre, il Cagliari si sarebbe anche rifiutato «di riservare l'utilizzo dello stadio, in modo occasionale, per altri eventi o manifestazioni organizzate e gestite da terzi soggetti autorizzati dall'amministrazione comunale». Il documento del comune cita anche alcuni episodi di questo tipo. Non solo: in ballo c'è anche «il mancato adempimento dell'obbligo di far disputare al Sant'Elia tutte le partite del campionato nazionale, tornei internazionali, amichevoli», che secondo il Comune si sarebbe consumato con le trasferte a Trieste dello scorso campionato. ( m.r. )