23/08/2012 02:11
di Francesco Mancino
Comune di Cagliari: intransigente coi corretti, permissivo coi furbi. Quest'anno l'assessorato al patrimonio ha iniziato a regolamentare le autorizzazioni demaniali per le concessioni sportive al Poetto di cagliari, individuando delle zone in prossimità dei chioschi al Poetto dove è prevista la possibilità di praticare beach volley, beach tennis, beach soccer con apposita richiesta da parte di privati o di associazioni sportive. Il costo delle autorizzazioni è di 600 euro
comprensivi di canone, sovracanone, bolli, etc etc. Ogni 20 giorni è necessario, in virtù della legge di indirizzo in assenza del PUL (che appare ancora un fantasma), spostarsi in un'altra area per non incorrere nel rischio che la autorizzazione temporanea venga considerata come una concessione continuativa non regolamentata dalla suddetta legge. Le associazioni praticanti il beach tennis hanno così deciso di "noleggiare" degli spazi all'interno della cooperativa golfo
degli angeli, mentre l'unica associazione che ha chiesto l'autorizzazione al comune, pagando il pesante obolo di concessione, è stato il comitato regionale della federazione pallavolo, non in assenza di problemi, visto anche l'incidente occorso a un atleta nella tappa regionale di ferragosto di cui abbiamo parlato in un altro articolo. Ma gli italiani, e i sardi in particolar modo, sono poco ligi alle regole, soprattutto se le ritengono ingiuste e allora "fatta la norma, trovato lo stratagemma". Sulla spiaggia del Poetto non è difficile trovare tantissime reti "monta/smonta" acquistate online o presso una famosa catena di articoli sportivi al prezzo di appena 80-90 euro. Si piazzano, si gioca, si smontano e si porta a casa, e tutto questo senza che nessuno del Comune vada a controllare e/o a chiedere la tassa di concessione demaniale che invece viene richiesta a chi fa le cose in regola presentando apposita domanda e partecipando al bando comunale. La spiaggia del Poetto dovrebbe essere disseminata di campi sportivi, che rappresentano una vera e propria attrazione per la città di Cagliari. E allora perché non installare gratuitamente degli spazi dove le persone possano portare la loro rete liberamente e giocare? Non è ipocrisia regolamentare richiedere la rigida procedura per la richiesta di autorizzazioni pagate anche caramente e allo stesso tempo permettere che chiunque possa installare, seppur temporaneamente, i propri campi in modo "abusivo"? I campi fissi sarebbero un servizio per la collettività. Così invece si permette l'utilizzo a fini privati. Cagliari città turistica meriterebbe una maggiore e più seria riflessione sull'utilità di servizi sportivi aperti a tutti per attirare turisti sportivi.