Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La spending review attacca le scuole

Fonte: La Nuova Sardegna
22 agosto 2012

Gli istituti comprensivi di Sant’Elia, di Is Mirrionis e di Santa Teresa di Pirri perderanno i loro dirigenti


RISPARMI»I TAGLI ALL’ISTRUZIONE 

 

CAGLIARI Soprattutto nei rioni più periferici le scuole sono sempre state un punto di riferimento: spesso luoghi non solo in grado di svolgere egregiamente il loro ruolo didattico, ma anche di animare la vita sociale del quartiere. «Per questo motivo è grave che la scure della spending review abbia coinvolto anche tre scuole comprensivve di Cagliari: quella di Sant’Elia, di Santa Teresa a Pirri e di Is Mirrionis - afferma Giuseppe Andreozzi, consigliere comunale dei Rossomori - e su questo argomento alla riapertura della consiliatura municipale, noi faremo una battaglia per cercare di limitare i danni. In particolare i tagli ai finanziamenti nel settore delle scuole faranno sì che queste perdano i loro dirigenti. In pratica avranno una dirigenza “a scavalco”. Un fatto molto grave anche per il ruolo che i responsabili hanno svolto sia verso gli alunni dei loro istituti che verso il quartiere”. A Sant’Elia, ad esempio, da anni si svolgono una serie di iniziative rivolte all’infanzia. E non è un caso che nelle linee programmatiche del Comune, l’ex Lazzareto (che si trova nel rione) venga indicato come un centro culturale che dovrà sviluppare un’attività finalizzata ai giovani e agli adolescenti. Con l’obiettivo di farlo diventare un punto di riferimento per tutta la città. Sant’Elia, per via del fatto che per anni è stato lasciato ai margini della città, è considerato uno dei rioni a più a rischio e dove è importante agire con attenzione verso le razazze e i ragazzi. Obiettivo che era ben chiaro ai dirigenti scolastici della scuola comprensiva del borgo. «Noi ci auguriamo - continua Andreozzi - che anche i dirigenti “a scavalco” continuino l’opera dei precedenti. Da parte nostra, come Comune, per le scuole di nostra competenza (materne, elementari e medie) e assieme alla Provincia che ha fatto lo stesso per gli istituti superiori..., da parte nostra ci siamo battuti per mantenere l’autonomia delle singole scuole. Un fatto che, se non altro, permette che si svolgano direttamente tutte quelle attività di gestione della scuola legate all’istituto e al suo territorio”. In particolare la revisione della spesa decisa dal governo di Roma ha rimesso in discussione il numero degli alunni che devono avere gli istituti comprensivi (prima 500, ora mille) e non (da 400 a 600) per poter avere un proprio dirigente. «La questione non è di secondaria importanza - continua Andreozzi - anche perché questo tipo di autonomia dirigenziale salterà in quanto il governo centrale ha dato un’interpretazione molto restrittiva della zone (come noi siamo) dette “aree geografiche caratterizzate da specificità linguistica”. E ha indicato solo quelle dove si parla lingue straniere. Il che significa che il sardo, il ladino e il friuliano nesono usciti del tutto penalizzati». Per i Rossomori, insomma, si tratta di una «battaglia importante volta a salvaguardare anche l’identità culturale. «Noi come Comune abbiamo salvaguardato l’autonomia delle scuole - sottolinea Andreozzi - ma è importante sottolineare e ribadire la specificità linguistica e culturale delle nostre aree. Mentre a Roma stanno stravolgendo tutto per poche migliaia di euro di risparmio». (r.p.)