Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'annus horribilis di una spiaggia

Fonte: L'Unione Sarda
21 agosto 2012

Ci mancava solo lo stupro

Sergio Naitza
L'ultima notizia di cronaca - la violenza sessuale sulla spiaggia - marchia a fuoco l' annus horribilis (che non è neppure finito) del Poetto. Nel triste decennale del ripascimento - altra violenza impunita finita con una grande prescrizione - il lungomare cagliaritano scivola verso un disfacimento pericoloso: diatribe e divieti, tutto sotto gli occhi dei cittadini. L'inizio del 2012 era già infiammato dalla estenuante contesa sui chioschi, ereditata dai tentennamenti della precedente giunta: da abbattere, ricostruire a norma come strutture amovibili perché a fine estate possano di nuovo sparire. Poi il caso dei servizi igienici: bagni inagibili per tubature rotte e atti vandalici. Quindi, a stagione iniziata, la mazzata dei quattrocento chili di eternit che ha portato alla chiusura drastica di una parte del Poetto, una cosa mai vista. Mica è finita qui: si è registrato lo “sciopero degli ombrelloni” ovvero la protesta contro il nuovo sistema di concessioni demaniali. Al quale si è aggiunto il bollente dibattito sulla proposta di rendere il Poetto off limits alle auto. Ancora, due esempi di degrado ambientale e morale: il primo legato allo sfacelo delle aree dove stazionavano i ricciai, ormai un cumulo di detriti e spazzatura varia; mentre il secondo investe la maleducazione dei cagliaritani che sporcano la spiaggia beccandosi (finalmente) multe più salate dell'acqua di mare. Si può aggiungere anche il dettaglio della chiusura della discoteca del Lido (non aveva il permesso) e il quadro desolante di sciatteria, abbandono, transenne, furbizie e adesso lo sfregio di uno stupro, è fatto. Agli inizi del secolo scorso Giorgino era la spiaggia dei cagliaritani: guardate com'è diventata. Fra un secolo non vorremmo si dicesse lo stesso del Poetto. Rimediare si può, senza sognare un nuova Copacabana.