"21/08/2012 01:12di Maurizio Bistrusso
Massimo Zedda spiega il suo no alla 'lista arancione' e alla candidatura al parlamento: «Pisapia, De Magistris e io abbiamo il dovere di indicare un percorso, di proporre un'idea al Paese. Governando bene le nostre città». Ad un anno dalla sua clamorosa elezione i sondaggi premiano il suo operato e ne fanno il secondo sindaco più amato d'Italia, dopo De Magistris. E proprio per il patto di governo con la sua Cagliari, Zedda è stato il primo a tirarsi fuori dalla lista dei sindaci, che avrebbero avuto il compito di rinnovare il Parlamento: «Candidarmi al Parlamento sarebbe un tradimento verso i miei elettori cagliaritani». Massimo Zedda, in una lunga intervista pubblicata oggi sull'Espresso, spiega il suo pensiero e propone di imitare le esperienze vincenti fatte dai sindaci. «Sarebbe utile ripetere il nostro percorso – dice Zedda all’Espresso - proporre un'idea di Paese, coinvolgere la società chiedendo contributi su occupazione, crisi, sviluppo. Poi vagliare il tutto attraverso le primarie, anche nella composizione delle liste. E continuare anche dopo le elezioni in un coinvolgimento costante». Il sindaco di Cagliari risponde alle critiche e alle accuse che arrivano da più parti di troppa prudenza nel governare una città che si attende tanto dalla nuova giunta. « Sono cambiate le condizioni – spiega Zedda - le cinque manovre che hanno travolto gli enti locali e decine di milioni in meno hanno ridimensionato per forza alcuni progetti. Abbiamo ridotto le auto blu da sedici a quattro, dimezzato le consulenze, riportato tutti gli uffici in affitto negli immobili del Comune. Poi c'è l'attenzione al decoro urbano, ci sono i nuovi chioschi sulla spiaggia e le nuove piste ciclabili. Sui grandi progetti ho molti cantieri aperti, ma non faccio la politica degli annunci. I tempi medi italiani tra un progetto e la sua realizzazione sono di cinque anni e gli annunci si dimenticano. Ho cominciato subito a lavorare per fare di Cagliari il crocevia del Mediterraneo. I cittadini hanno apprezzato quanto siamo riusciti a fare finora». Zedda è contrario a qualsiasi forma di assistenzialismo che non tenga conto delle esigenze e della dignità della persona. «Penso che anche nell'assistenza sociale non bisogna dare denaro a vuoto- conclude il primo cittadino - quasi ad allontanare la persona e a dimenticarla. Ci deve essere un tentativo di collegare a quella persona un lavoro utile, che è peraltro il più potente strumento di socializzazione che esista».
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