Piace il piano del Comune e dei vigili urbani contro i maleducati della spiaggia, in attesa del Pul l’immagine di un litorale meno abbandonato e più fruibile
di Antonello Deidda wCAGLIARI Toh, il Poetto è diventato più pulito. Sarà il risultato della bonifica dall’amianto effettuata in piena estate e conclusa un paio di settimane fa. O forse la stretta che finalmente la polizia municipale ha dato ai maleducati della spiaggia, quelli che in un attimo trasformavano la sabbia in una discarica a cielo aperto. Niente di eccezionale, solo che si può camminare per qualche metro in più senza il rischio di incappare in una brutta sorpresa tra i piedi. Ma l’impressione ricavata da un rapido giro d’orizzonte è quella giusta. Mai come ieri il Poetto ha fatto onore alla fama di spiaggia dei centomila, eppure non si sono visti i cumuli di carta e buste di plastica, di bottiglie e lattine, per tanto tempo quasi un marchio di fabbrica del Poetto, con resti di cibo e bevande a marcire all’aria aperta e odori per nulla invitanti dappertutto. Certo, la battaglia non è stata ancora vinta e chissà se mai lo sarà ma almeno pare che i cagliaritani (e i vacanzieri in genere) abbiano capito che non si poteva andare avanti così, con una spiaggia invivibile e sporca. Così, i contenitori del Comune vengono utilizzati più di frequente e comunque — visto anche il pericolo di incorrere in una sanzione — in molti ci pensano due volte prima di lasciare i sacchetti coi resti del pranzo sulla sabbia. Ma anche nei pressi dei baretti c’è molto meno caos del passato, quando già a metà mattina si faceva un pieno di spazzatura. Merino anche della macchina della nettenza urbana, molto meno lontana che in un recente passato, Anche i residenti apprezzano, perchè diversamente da qualche mese fa le strade del quartiere e i giardini pubblici del rione sono puliti con più frequenza non c’è traccia delle mini discariche ceh regolarmente si formavano in molti tratti del Poetto, offrendo una immagine di precariretà, sporcizia e abbandono che di certo non giovavano alla cosiddetta città del sole estiva. Sarà un’impressione ma anche la zona-caddozzoni, nei box e nei container davanti al Lido, ha un aspetto migliore e al mattino, almeno qualche volta in più, le strade non sono un tappeto di contenitori di patatine fritte e salsicce e di lattine di birra. Il punto più basso del Poetto è in una immagine che risale allo scorso ottobre, alla fine della stagione estiva. Una spiaggia abbandonata e sporca, regno dei cani che facevano i loro bisogni sulla sabbia e dei soliti maleducati che abbandonavano i resti di una giornata al mare dove capitava. Da quel momento qualcosa è cambiato. Una battaglia di civiltà, anche dopo gli appelli del sindaco Zedda al senso civico della gente? La consapevolezza che un bene come il Poetto non può essere lasciato a se stesso ma deve essere preservato e coltivato nel migliore dei modi? Forse l’una e l’alta cosa, l’importante è che adesso – anche in attesa del piano di utilizzo del litorale – si continui su questa strada. ©RIPRODUZIONE RISERVATA