Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ramadan, mille in festa

Fonte: L'Unione Sarda
20 agosto 2012

MONTE CLARO. Il portavoce Hijazi: «Tutti i cagliaritani sono invitati»

Stasera si celebra la fine del mese di digiuno

Questa sera i musulmani celebreranno la fine del Ramadan con una grande festa nel parco di Monte Claro. Prima i canti, poi le preghiere e infine tè, datteri e torta per tutti. Sono attesi almeno mille fedeli di varie nazionalità, provenienti da ogni parte della Sardegna.
«Ma noi vorremmo che partecipassero anche i cagliaritani e non di altre fedi, sarebbe l'occasione migliore per conoscersi e superare molti pregiudizi. Dalle 19,30 saremo lì, chi volesse venire anche solo per guardare e fare delle foto sarà il benvenuto e nostro graditissimo ospite al rinfresco». A formulare l'invito è Sulaiman Hijazi, palestinese di 27 anni, da cinque a Cagliari, portavoce della comunità musulmana che conta un migliaio di fedeli in città e 5000 in provincia.
Cos'è il Ramadan?
«È il mese di digiuno che ogni musulmano è chiamato a osservare. Dall'alba al tramonto ci si astiene dal mangiare, dal bere e dall'avere rapporti sessuali. È un periodo di grande spiritualità, di emozioni intense. Tutti i giorni ci riuniamo per la preghiera della notte e dopo la preghiera mangiamo insieme. È un momento fondamentale per la vita sociale della nostra comunità».
Quanti fedeli aspettate a Monte Claro?
«Un migliaio, anche perché la comunità senegalese festeggerà lunedì e quest'anno il Ramadan è caduto in un periodo in cui molti tornano nei loro paesi d'origine per le vacanze».
Veniamo alle note meno piacevoli: da tempo chiedete un luogo dove realizzare una moschea, a che punto è il progetto?
«Dieci giorni fa abbiamo incontrato il sindaco Massimo Zedda che ci ha ribadito la sua disponibilità ad affrontare il problema, ma siamo ancora fermi alle parole, non c'è nulla di concreto. I musulmani in città sono oltre mille, 5000 in provincia, e per pregare abbiamo solo la piccola moschea di via del Collegio, che può ospitare 180 persone. All'ultima preghiera del venerdì eravamo 500 e tantissimi sono rimasti fuori, sotto il sole».
A che condizioni vorreste l'area che chiedete?
«C'è la crisi e siamo consapevoli che se il Comune ci concedesse un'area gratis si scatenerebbe il caos, il sindaco sa che siamo disponibili a pagare, però ancora non è stata trovata la soluzione».
Speravate che l'amministrazione Zedda sarebbe stata più sensibile alle vostre richieste?
«Un grande cambiamento in meglio rispetto alla precedente giunta c'è stato, il dialogo è buono e costante. Forse Zedda pensava che sarebbe stato più facile, ma una volta diventato sindaco ha visto che affrontare una questione del genere non è semplice».
Ritiene che in questo caso il sindaco manchi di coraggio, che temporeggi perché teme un calo di consensi?
«Assolutamente no, però capisco che gestire questa situazione è molto difficile: l'anno scorso quando ci ha concesso la Fiera per la festa di fine Ramadan ci sono state tantissime critiche. Nell'ultimo incontro ci ha ribadito che è disponibile a darci tutti i permessi, però non si capisce se il Comune ha aree disponibili o no. Aspettiamo fiduciosi, ma se non si risolve così cercheremo altre strade».
Quali?
«Proveremo a chiedere un sostegno a qualche Paese musulmano per acquistare l'area da un privato. Non chiediamo altro che di poter avere un luogo dove pregare, è un problema che dobbiamo risolvere».
Massimo Ledda