Rassegna Stampa

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Gianfranco Carboni, il mediano della politica: "Zedda, troppi diktat: il centro storico ha bisogno d

Fonte: web Castedduonline.it
7 agosto 2012

 

"7/08/2012 00:54di Jacopo Norfo
Non lo ammette facilmente, ma un po' la politica gli manca. Quella politica fatta in strada e non nei palazzi del potere. Ma lì nel mezzo, come il mediano del suo cantante preferito, Ligabue.  Nelle strade di Castello e Villanova, o a battersi per la pedonalizzazione della Marina. Dove ancora non può girare senza beccarsi pacche sulla spalla: Gianfranco Carboni è fatto così, prenderlo o lasciarlo. Non amava le stanze di partito, per questo il centrosinistra ha deciso di non puntare tutto su di lui. "Mi hanno messo in cassaforte", scherza lui. Forse perchè è uno che ha ancora il coraggio di dire quello che pensa, in una città dove si vive più di sussurri e gossip che di grida. Carboni è l'ex presidente del centro storico, tutti lo chiamano così. Perchè è come se quel centro storico fosse ancora suo. E in questa intervista racconta la Cagliari vista dalla finestra della delusione, ma anche dalla parte di chi vuole ancora reagire a tutto.

Carboni, cosa è rimasto del centro storico un anno dopo l'addio alle circoscrizioni? Quali progetti non sono andati avanti?

Più che rimasto si è aggiunta, non solo nel centro storico, una miriade di associazioni, Comitati, Centri per l’acqua fresca. Noi ci siamo battuti perché venissero confermate (anche senza i 9 euro a seduta). Erano un luogo di sintesi delle esigenze dei residenti. Sono convinto che manchino anche ai consiglieri comunali come centro d’ascolto. Con i consiglieri siamo stati l’avamposto della sinistra. In maggioranza nel parlamentino e di parte avversa rispetto al centrodestra che governava il Comune. E’ stata una bella esperienza faticosa. Tanti sono stati eletti nel centro storico: mi riferisco a consiglieri regionali, comunali, provinciali negli ultimi 6 anni. Qualcosa vorrà pur dire. Abbiamo elaborato tanto e tanto mi rendo conto che oggi viene rielaborato. Abbiamo appoggiato e condiviso la candidatura di Zedda. Convinti che non è l’età a far giovani, lo sono i singoli individui. Spesso quando si tratta di poltrone e poltroncine i giovani sono più vecchi dei vecchi. Dico di più, non sarebbe stato male fare proseguire un'entusiasmante esperienza valorizzando le conoscenze acquisite con il lavoro in circoscrizione. Prerogativa del Sindaco. Ha deciso altrimenti, nessun problema: tutti sono utili, nessuno indispensabile.
In cosa ha sbagliato sinora la Giunta Zedda? Che ne pensa di chi dice che l'effetto luna di miele del sindaco con la città è già finito?

Non mi piace la critica verso gli altri. Il mestiere di sindaco oggi non è semplice. Dico cosa io non avrei fatto, e sono cose risapute. Non avrei composto una giunta di tecnici (ottimi ed in alcuni casi eccellenti) ma se vogliamo che la politica riprenda il suo percorso si nomina chi ha consenso od è espressione dei partiti. Non si critica il governo nazionale per la tecnocrazia, se poi si fa lo stesso al Comune. Non avrei speso i denari per l’Arena concerti, che non è il veicolo per la riqualificazione di Sant’Elia, che invece si farebbe eliminando la nefandezza dei palazzoni. Un atto di legislatura. Avrei messo per primo nell'agenda il piano del centro storico che fra movida e richiesta di tranquillità non ha una chiara proiezione. Eviterei l’ansia di prestazione che si contraddice spesso con l’eccessiva cautela, qualcuno arriva a dire timore, su altri fronti. Non avrei assunto i segretari visto che vi era stata una delibera aspramente criticata dalla minoranza nella passata legislatura. Non parlo dello staff del sindaco. Non so se sia finita o mai iniziata la luna di miele. L’elezione di Zedda è avvenuta in condizioni particolarmente straordinarie, probabilmente irripetibili. Magari meno dirigismo non sarebbe male: cambiare la cultura dei cittadini, educare non mi piacciono come termini. Condividere sarebbe meglio. Certamente governare oggi le città è un compito improbo. Non continuerei a trovare giustificazioni nel recente passato o con i fondi che mancano. Alla fine la pancia comanda, diminuire le tasse elevate di Tarsu e Imu sarà un pilastro del divorzio o meno di zedda con la città.
Pedonalizzazioni a Cagliari: qual è il bilancio di Villanova? Quali altre zone si potrebbero liberare alle auto?
Pedonalizzare è stato un punto caratterizzante della politica del traffico e viabilità. Le risse anche fisiche di 6 anni fà in Marina non si dimenticano. Forse eravamo stati lungimiranti. Villanova? Su nostro suggerimento è in fase di sperimentazione, per sei mesi, dopo il periodo estivo verrà fatto un consuntivo. Altre zone vanno bene, non il Corso. Punterei sulla definitiva pedonalizzazione di via Garibaldi e via Manno, penserei a Stampace Alto. Ridisegnerei Castello partendo dalla viabilità.
Le acque del Pd cagliaritano sembrano un po' agitate: cosa sta accadendo nel partito?

Le vedo molto dall’esterno, mi tengo lontano o mi hanno tenuto lontano. Per spiegarmi ti riporto una battuta di un conoscente: “Tu sei una risorsa preziosa per la sinistra”. Ho risposto: infatti mi hanno depositato dentro una cassaforte. A parte le battute, il Pd è più del 50% della maggioranza (13 consiglieri e tutti molto capaci). Non è una crisi solo del Pd, tutti i gruppi sono condizionati dalle fibrillazioni in vista delle prossime, forse imminenti, elezioni regionali e nazionali. Ci sono aspettative da parte di consiglieri del Pd, ma non solo.
E’ il gruppo resterà fedele al sindaco? Io vedo un gruppo unico di maggioranza composto da tanti giovani con più o meno esperienza. Il Consiglio purtroppo è marginale. Le prerogative sono quasi tutte in capo al sindaco, mi dicono che ci si senta inutili. Sulla domanda specifica: alla fine Zedda andrà avanti per 2 legislature anno più anno meno, chiaramente se accetta i contributi dell’assemblea consiliare.

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