Povertà
GIANNI CHESSA Il dramma è stato raccontato dal consigliere comunale dell’Udc
MUNICIPIO Il consigliere Udc racconta la tragedia avvenuta in una casa popolare: storia di disperazione ormai comune
«È una situazione che vivono molte più persone di quante si immagini. A Cagliari purtroppo sono tante le sacche di disperazione». Gianni Chessa, consigliere comunale Udc che ben conosce i rioni popolari, parla così, in aula, dopo aver raccontato una tragedia avvenuta nelle case popolari di Is Mirrionis: un quarantenne, sposato e con una bambina di otto anni, ha deciso di togliersi la vita impiccandosi in bagno. La scoperta del corpo è stata fatta dai familiari. «Era preoccupato», ha raccontato Chessa a un ammutolito consiglio comunale, «perché da quando l’i mpresa edile per la quale lavorava ha chiuso non era riuscito a trovare un nuovo posto. La disperazione porta alla depressione, e queste sono le conseguenze. È necessario uno sforzo doppio da parte delle politiche sociali, per cercare di affrontrare questi drammi, che a Cagliari sono vissuti da più famiglie di quanto non possiamo riuscire a immaginare ». Il quarantenne era seguito dall’assessorato alle Politiche sociali, che attraverso gli assistenti cercavano di dare una mano a lui, alla moglie e alla bambina. Sperava di essere assunto in qualche cantiere del Comune ma il lungo periodo di inattività, e le difficoltà di arrivare non alla fine del mese ma alla prima settimana, lo hanno portato a compiere l’estremo gesto, disperato. «Ho parlato con la moglie», aggiunge Chessa, «hanno scoperto loro il corpo del poveretto. Una tragedia in una casa dove si vive di stenti». La vittima non è un imprenditore stritolato dalla crisi, ma un disperato che non ha trovato sbocchi occupazionali come tanti, troppi, non solo in città. Le parole di Chessa hanno scosso il consiglio comunale.