Comune
I ruoli più importanti e le posizioni più alte della macchina amministrativa comunale sono dipinti di rosa. Dirigenti, funzionari e varie posizioni di responsabilità: come presenza, le donne sono superiori agli uomini. Per arrivare in alto hanno partecipato, con un titolo di laurea in tasca, a concorsi pubblici. Le cifre parlano chiaro: nelle due categorie di inquadramento professionale più alte di palazzo Bacaredda, il gentil sesso primeggia. La D, i funzionari, vede 135 donne e 68 uomini. La U, che indica i dirigenti, conta 13 donne e 8 uomini. Insomma: il Comune è immune al fenomeno “tetto di cristallo”, utile per descrivere le difficoltà delle donne a raggiungere qualifiche professionali di alta responsabilità. Gli uomini sono la maggioranza nelle 32 realtà comunali: 862, le donne si fermano a 578. I dati sono contenuti nel fascicolo delle Analisi di genere stilato dall’assessore al Personale, Luisa Sassu, aggiornato al 31 maggio. Una modalità di rilevazione già prevista e sperimentata dall’attuale “Piano triennale delle azioni positive”. Nei settori più importanti, salta subito all’occhio il cromatismo rosa delle Politiche sociali (oltre 100 donne, solo 5 uomini), nella Gestione della contabilità (un rapporto di un solo uomo ogni sei donne), nella triade Istruzione, Politiche giovanili e Sport (30 caselle rosa, le blu si fermano a 15) e in Cultura e spettacolo (20 donne e 10 uomini). Sostanziale pareggio alla voce Risorse umane e Edilizia privata, con gli uomini in maggioranza nelle Attività produttive e turismo (100, il gentil sesso si ferma a 75) e Affari generali (180 uomini, 110 donne) e nei Sistemi informatici (4 caselle blu per ogni casella rosa). Discorso a parte, più per un fattore legato alla curiosità della situazione, arriva dalla Polizia municipale. Negli uffici di via Crespellani ci sono 225 agenti uomini, con le loro colleghe ferme a 40. Il neocomandante, però, è Manuela Atzeni. Una donna che guida un plotone di uomini appare come una novità. Nei congedi parentali le richieste arrivano sedici volte dagli uomini e 14 dalle donne e per il part-time le richieste rosa sono 37, 22 quelle maschili. C’è tuttavia un settore nettamente sbilanciato: le ore di lavoro straordinario degli ultimi 30 giorni vedono un divario imponente: 19553 per gli uomini, solo 7021 per le donne. «Bisogna abbattere questo divario, trattenersi meno al lavoro crea problemi per concorrere a altre attività impegnative, per le quali serve disponibilità del tempo», afferma dal suo ufficio al primo piano di palazzo Bacaredda l’assessore al Personale, Luisa Sassu, «oggi le donne non si occupano solo dei figli, ma anche dei genitori anziani, un compito molto importante. Il dato è in linea con la realtà del mercato del lavoro nazionale, c’è un differenziale retributivo in favore degli uomini. Il tempo, nell’organizzazione familiare», argomenta la Sassu, «è un bene prezioso che rappresenta il vero vantaggio degli uomini sulle donne. La politica deve condurre uno sforzo ulteriore per colmare questo divario». Paolo Rapeanu
numeri 135 Sono le donne nella categoria dei funzionari contro i 68 colleghi uomini. 13 Le donne che in Comune ricoprono il ruolo di dirigenti, contro 8 uomini. 225 Gli agenti maschi della municipale, 40 le colleghe, ma qui è donna il comandante
IL PIANO OBIETTIVO PARI OPPORTUNITÀ
Il nuovo piano triennale delle azioni positive del Comune deve essere scritto entro l’anno. Già nelle prossime settimane partirà l’istruttoria per la sua definizione. Molte le realtà che parteciperanno alla stesura della carta: organizzazioni sindacali, comitato unico di garanzia, le commissioni Personale e Pari opportunità e la consigliera provinciale di Parità, Isabella Dessalvi. «Il piano valorizzerà la costruzione di una rete tra istituzioni e associazioni del territorio, per radicare la cultura di pari opportunità e conciliazione», spiega la Sassu, «è prevista la sperimentazione, all’interno del Comune, delle modalità di svolgimento di lavoro concilianti con i tempi di vita, con progetti pilota per favorire l’avvio di progetti simili in altre realtà produttive del territorio. Sarà valorizzata, fra le dipendenti, la pratica della prevenzione delle malattie tipicamente femminili», afferma l’assessore al Personale, «attivando relazioni con dei presidi sanitari. Potenzieremo il sistema informativo».