Le vicende del Teatro Lirico
Mario Gottardi
All'inizio sembrava tutto chiaro. «La nomina del nuovo sovrintendente avverrà con una manifestazione d'interesse all'insegna della trasparenza». Sindaco Zedda docet. Era l'inizio dell'anno. Sui curriculum in arrivo, nessuno ha mai detto ufficialmente quanti fossero e quali i mittenti. Silenzio assoluto.
I nomi dei candidati verranno ufficializzati solo tra giovedì e venerdì, quando si riunirà il prossimo consiglio di amministrazione del Teatro. Insomma, a cose quasi fatte. Perché di nomi in questi giorni ne sono girati tanti e non tutti hanno presentato il cv . A iniziare da Silvio Maselli, presidente dell'Apulia film commission, già direttore delle Fabbriche di Nichi, il laboratorio di idee che ha portato alla conferma di Vendola in Puglia. Anche se non ha esperienze in ambito lirico-sinfonico, Zedda lo vorrebbe ugualmente. In suo favore, oltre il sindaco, hanno votato Cristiano Cincotti, neo consigliere di nomina comunale, e Antonello Arru. Tra i papabili di provenienza politica c'è anche l'assessore provinciale alla Cultura, l'attore e regista Francesco Siciliano, sponsorizzato da una parte del Pd e dall'Udc. Ai Democratici non dispiacerebbe nemmeno il ritorno di Angela Spocci, ex commissario del Lirico tra il '93 e il '95, che avrebbe inviato il curriculum in via Sant'Alenixedda, con il suo carico di titoli e competenze.
Il condizionale è d'obbligo perché, anche questa volta, è stato un rincorrersi di “forse, si dice”: un'abitudine che resiste ai cambi di colore politico. E allora c'è un “forse” anche sulle parole di Zedda nell'ultimo cda: «Il nuovo sovrintendente può anche non essere tra i nomi che hanno presentato la manifestazione d'interesse». Se l'indiscrezione fosse confermata, la trasparenza lascerebbe spazio a nuove tenebre.