In città più visitatori che turisti. I difetti? Prezzi alti, negozi chiusi, mancanza di guide
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Turisti in città? Manco l'ombra, e non certo per l'elevata calura della mattinata di ieri che quasi annebbiava la vista e rallentava il pensiero. Piuttosto “visitatori”, numerosi e appassionati della storia e dei monumenti, dei panorami che si perdono verso il mare e dei profumi della cucina tipica che mai ha deluso i palati e l'umore.
A voler tracciare un identikit di colui che sceglie il capoluogo sardo per trascorrere le proprie ferie, emerge questo: adora il sole e il mare, la cultura e le tradizioni popolari, e non se la prende poi tanto se non viene informato a dovere sulla città e coccolato come fosse il più gradito degli ospiti. «Siamo venuti in Sardegna tante volte - racconta Sebastiano Ribaudo, palermitano, in vacanza da qualche giorno con la moglie e i loro due bambini - ma non ci eravamo ancora fermati in città: il tour col bus turistico ci ha fatto apprezzare i bei monumenti e i bei paesaggi che ogni strada regala. Ma che peccato: nessuna guida, a piedi, che ci avesse accompagnato a scoprire i quartieri storici». A quattro anziani spagnoli, in vacanza dopo aver partecipato a un matrimonio sardo-catalano nel Sulcis, sarebbe bastato consultare un info point nella zona di piazza Yenne: «Vorremmo capire se è troppo lontano raggiungere a piedi l'Anfiteatro romano». Poco male, visto che tanto non è ancora accessibile.
CASTELLO E LA TORRE Si sono dunque accontentati, si fa per dire, di passeggiare per le vie di Castello, dove «la Torre dell'Elefante è stata forse l'esperienza più emozionante: la fatica dei gradini è stata ricompensata dal panorama più bello fra le città del Mediterraneo». Dopo il quartiere alto? L'appetito invita a scendere. Alla Marina, naturalmente, dove «sembra di stare in un'altra città». Qui i profumi degli incensi dei negozi esteri si mescolano e si confondono con quelli del pesce nei ristoranti tipici, talvolta «un po' troppo cari per essere a misura di turista», commenta Beata Szekendi, giovane ungherese in vacanza col suo fidanzato. «La qualità dei piatti e del servizio ci sono sembrati ottimi, ma i prezzi troppo alti». Anche lo shopping sarebbe, a detta loro, poco conveniente. «Sempre che lo si riesca a fare», osserva Antonella Ricci, di Milano, in ferie col marito e una coppia di amici. Che ci siano i saldi si sa, ma solo perché c'è scritto nelle vetrine. Le saracinesche sono abbassate, la domenica mattina in centro, e gli ingressi blindati: «Essendo una città turistica, con tanti arrivi e tante partenze, ci saremmo aspettati di trovare aperti almeno i negozi di via Roma, il primo biglietto da visita dell'Isola».
POETTO BOCCIATO E il Poetto? «Ce lo hanno sconsigliato» spiega Raphael Damm di Dusseldorf, in giro per la Sardegna con due amici (ma la risposta è pressoché identica per tutti). La loro Grande Punto noleggiata all'aeroporto ha finora raggiunto Tuerredda, Porto Pino e Chia mentre, da oggi, farà rotta verso est. Per inciso: tutti i visitatori hanno dovuto noleggiare un'auto. «I costi dei traghetti sono diventati proibitivi», lamenta Stefania Lelli, di Parma, alla sua decima volta in Sardegna. «Vi salva il fatto che avete una terra meravigliosa».
Michela Seu