I TAGLI DEL GOVERNO
BILANCI MAGRI I Comuni sardi barcollano sotto la mannaia di Monti. Aspettando le cifre esatte del decreto sulla revisione della spesa, ecco le sforbiciate già subite dai conti municipali
Il piatto piange in tutti i Comuni della Sardegna. Aspettando il colpo di grazia della “spending review” di cui ancora non conoscono esattamente la portata, sindaci e assessori al bilancio tirano le somme della dieta finanziaria cui sono stati sottoposti finora dalla mannaia del doverno Monti. E non possono che lamentarsi e lanciare l’allarme appalti pubblici: con le briglie sempre più corte del patto di stabilità e i tagli dei trasferimenti, investire in opere pubbliche è diventato un lusso per i Comuni e un rischio per le imprese private.
CAGLIARI Il capoluogo dell’Isola è quello che in termini assoluti ha subito il taglio più cospicuo dei trasferimenti statali: rispetto al 2011 Cagliari deve rinunciare a un tesoretto da 27 milioni e 860 mila euro. Un colpo da ko che a Palazzo Bacaredda sono comunque sicuri di riuscire a reggere, almeno per quanto riguarda l’allarme lanciato nei giorni scorsi dall’Anci, che paventa per molti Comuni l’impossibilità di pagare gli stipendi di agosto ai dipendenti: «Cagliari non avrà problemi a pagare i dipendenti. Il bilancio comunale, costruito con responsabilità e senza basarsi sulle ottimistiche previsioni di fonte ministeriale, dispone di risorse adeguate per fare fronte ai propri impegni », spiega l’assessore al Bilancio, Gabor Pinna. «In questo senso, ad esempio, sono rivelatori i dati sull'Imu: come amministrazione avevamo delle stime che si sono rivelate reali, a differenza di quanto ipotizzava il governo. Sui nostri dati abbiamo costruito il bilancio, e su quello facciamo affidamento». Con l’Imu il Comune di Cagliari ha incassato a giugno 19,9 milioni di euro, 1 milione e 874 mila euro in meno rispetto alle previsioni del ministero dell’Economia.
QUARTU SANT’ELENA A Quartu il sindaco Mauro Contini non vuole creare allarmismi: «Noi già da due anni stiamo monitorando settimanalmente i conti del Municipio in modo da non avere sorprese», spiega. «Visti i forti tagli dei trasferimenti statali abbiamo messo in atto un’attenta operazione di razionalizzazione delle spese e così siamo riusciti a stilare un bilancio adeguato che ci consente, tra le altre cose, di rassicurare i dipendenti: i loro stipendi non sono a rischio, non a Quartu», prosegue Contini. «Purtroppo i tagli non sono finiti e sulla spending review dobbiamo aspettarci altri sacrifici, anche considerando che dall’Imu, a giugno, il Comune ha incassato circa 1 milione di euro in meno di quanto preventivato dagli studi del ministero: 4,5 milioni di euro anziché 5,5».
SELARGIUS Gianfranco Cappai si è appena insediato al Comune dopo aver vinto le elezioni, ma essendo al secondo mandato consecutivo conosce bene i conti del municipio: «Da noi gli stipendi dei dipendenti sono salvi, almeno per ilo momento. Ma i tagli stanno diventando insostenibili», spiega. «Quest’anno dobbiamo fare a meno di 500 mila euro di fondi statali e di 504 mila euro di trasferimenti regionali. A questo si aggiungono le misure della spending review, che secondo un primo calcolo dovrebbero aggirarsi intorno ai 250 mila euro. In tutto per il 2012 dovremo far quadrare i conti con 1 milione e 254 mila euro in meno rispetto al 2011», continua. Per far fronte alle minori entrate c’è un piano: «Vendiamo le aree edificabili del Comune. Così potremo incassare circa 500 mila euro e non incidere sui servizi ai cittadini che per noi sono e devono restare intoccabili».
SASSARI Nel nord Sardegna il Comune di Sassari si è visto tagliare per il 2012 13 milioni di euro di trasferimenti statali e oltre 500 milia euro di fondi regionali: «Non sappiamo ancora cosa ci aspetta con la spending review, ma i tagli che dobbiamo sopportare sono già così pesantissimi», commenta il sindaco, Gianfranco Ganau. «Ormai ogni azione del governo è un taglio progressivo che si abbatte sui Comuni e che si aggiunge alla situazione paradossale creata dal patto di stabilità. Non esiste altro Paese in Europa dove un’amministrazione pubblica è costretta a tenere i soldi fermi in cassa. Questo si ripercuote su tutta l’economia perché se i Comuni non pagano, le imprese vanno in difficoltà. Pensate che siamo arrivati all’assurdo, con le ditte vincitrici delle gare d’appalto che si rifiutano di accantierarsi perché hanno paura di non essere pagate » . NUORO «I conti sono sotto controllo e i dipendenti del Comune di Nuoro non corrono il rischio di non vedersi pagati gli stipendi», chiarisce l’assesso - re al Bilancio, Salvatore Daga. «Quest ’anno abbiamo avuto un taglio di 3 milioni e 943 mila euro di trasferimenti statali, pari a circa il 7 per cento del bilancio del Comune. E resta ancora da quantificare l’incognita della spending review. Per ora siamo a posto anche con il patto di stabilità, ma per quanto ancora?» Vincenzo Garofalo
primi cittadini
GANAU: «RIMODULARE I TETTI DI SPESA DEL PATTO DI STABILITÀ»
«La Regione deve rivisitare i tetti di spesa del patto di stabilità», dice il sindaco di Sassari e presidente del Cal, Gianfranco Ganau. «Lo abbiamo già chiesto e aspettiamo risposte».
CAPPAI: «LE AREE EDIFICABILI IN VENDITA PER FARE CASSA»
A Selargius la Giunta mette in vendita le aree edificabili di proprietà del Comune per ottenere nuove entrate e rimediare in parte ai tagli del Governo. Incasso previsto: 500mila euro.
SPENDING REVIEW Attacco allo stato sociale
La spending review non dà pace ai Comuni che davanti all’annuncio del Governo di ridurre da 1 miliardo a 11 milioni di euro il finanziamento per il Fondo nazionale Politiche sociali, sono pronti alla rivolta. «Questa somiglia a una provocazione », sbottano dall’Anci. «In questo modo il Governo sta allestendo il funerale dello Stato sociale. Passare da uno stanziamento di 1 miliardo di euro a 11 milioni di euro non significa razionalizzare o ridimensionare, ma cancellare di fatto ogni traccia di politiche sociali dall’azione dello Stato, per di più in una fase in cui la domanda di aiuto e assistenza da parte di famiglie e persone è in continuo aumento. Anche in questo campo, i Comuni vengono lasciati soli, a presidiare un compito che è invece essenziale ». Ieri da Roma è arrivata anche una mezza buona notizia: in commissione Bilancio del Senato è stato presentato un emendamento al decreto sulla spending review, a firma Gilberto Pichetto Fratin (Pdl) e Paolo Giaretta (Pd), che prevede risorse pari a 800 milioni di euro che andranno alle Regioni per essere trasferiti ai Comuni: «rientrano in una misura che abbiamo chiesto e concordato con il Governo e le Regioni. Non cambia nulla sui nostri bilanci ma si potranno sbloccare pagamenti alle imprese», ha commentato il presidente nazionale dell’Anci, Graziano Del Rio.