Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Buonanotte, Café Noir

Fonte: L'Unione Sarda
27 luglio 2012

Il Chourmo: «Da Regione, Comune e Provincia silenzi e ritardi»

Nessuna risposta sui fondi: salta il festival

Sarebbe stata la decima edizione, ma sarà per un'altra volta. Forse.
Marina Café Noir, il decano dei festival letterari sardi, alza bandiera bianca: l'appuntamento è annullato, strangolato dai ritardi delle pubbliche amministrazioni nel rispondere alla richiesta di finanziamento.
Non è tanto una questione di tagli, quanto di tempi: «Anche se saltasse su un mecenate e ci regalasse un milione - spiegavano ieri mattina donne e uomini del Chourmo, cervello e cuore dell'appuntamento - non riusciremmo comunque a fare il festival: non ci sono più i tempi per trovare gli alberghi e i ristoranti per gli ospiti, i service, gli spazi». Eppure il Café viene preparato con calma e con cura: «Ci lavoriamo undici mesi all'anno: non abbiamo compensi da proporre agli ospiti e quindi, invitandoli a salire su un palco per amicizia e per amore della cultura, dobbiamo almeno contattarli per tempo. Ora uno per volta li stiamo richiamando tutti per dire: “Grazie mille ma rimanete a casa, a settembre non ci sarà alcun festival”. Forse si riuscirà a organizzare qualcosa entro la fine dell'anno, ma d'inverno le giornate sono più corte e quindi non avremmo la festa popolare per le vie e le piazze della Marina a cui siamo abituati, che rende molto di più al quartiere e alla città non solo in termini di coinvolgimento dei cittadini, ma anche di indotto: ristoratori, albergatori, baristi e commercianti possono testimoniare. E comunque parliamo di un'ipotesi tutta da verificare». Certo, se l'atteggiamento dei cosiddetti partner non cambierà, a Natale andrà esattamente come a luglio: niente da fare, saracinesche abbassate su un appuntamento che negli anni ha portato in piazzetta Savoia e piazza Santo Sepolcro ospiti come Roberto Saviano (ben prima che diventasse la star della narrativa antimafia), Bjorn Larsson e Serge Latouche, armoniosamente mescolati con scrittori, artisti e intelligentes locali. Ma chi sono i partner, e che cosa hanno (meglio: non hanno) combinato? In primo luogo la Regione, che ha quasi dimezzato il contributo passando da 60 mila euro a 35 mila - «e la crisi azzanna tutti, non possiamo recriminare sui tagli. Certo, 9 mila li perdiamo perché non siamo più “evento di grande interesse turistico”...» - ma ha confermato la somma solo mercoledì sera, via fax: troppo tardi.
E comunque quei 35 mila euro - a fronte di un budget che per il decennale si ipotizzava sui 140 mila euro - sarebbero gli unici denari sicuri: dalla Fondazione Banco di Sardegna, che per la scorsa edizione stanziò 10 mila euro, nessuna risposta; dalla Provincia, che per lo scorso anno garantì 15 mila euro, nessuna risposta, con l'assessore alla Cultura Francesco Siciliano che ieri in conferenza stampa confermava mestamente ma «quantomeno ci metteva la faccia», e infatti non si è stupito quando gli è arrivato qualche metaforico sganassone dagli aficionados del festival. Dal Comune, infine, nessuna risposta sul contributo per quest'anno, e d'altronde i 29 mila euro per la scorsa edizione «non sono ancora stati liquidati».
Celestino Tabasso

 

L'opinione
Umberto Eco
in piazzetta
e la cultura
decaffeinata
La Provincia lasciamola stare: è un ente in crisi di identità, è quasi comprensibile che non dia certezze al Café Noir se non ne ha neppure su se stessa. Per la Regione è diverso: declassa come non turisticamente rilevante un cartellone che comprende Eco (non è che lo si veda spesso in giro per Cagliari), non smentisce la notizia data giovedì dal Fatto sui fondi profusi a una società che fa capo alla Santanché per promuovere la nostra immagine, dimezza i contributi al festival e li eroga in ritardo irreversibile.
Quanto al Comune, chi chiedeva a Zedda discontinuità rispetto alle passate politiche culturali è servito: Cagliari è deCaffeinata, la giunta non si è svegliata per tempo, il festival più che di tagli muore di sciatteria. E sì che l'appuntamento e la sua culla, piazzetta Savoia, sono frequentati da più di un componente della giunta, e il valore (culturale, commerciale, civile) del “Noir” è noto in municipio. Mercoledì Flavio Soriga proponeva un circuito dei festival sardi per evitare sovrapposizioni di date. Tranquillo Flavio, di questo passo il problema non si porrà più. ( cel.ta )