LE VETRINE. Pochi clienti, delusi i commercianti: «Vorremmo notti più vive»


Ci ha provato prima l'azzurro, poi l'arancione. Ieri è stata la volta del giovedì giallo. Ma il risultato non cambia, almeno nel Corso. Il terzo appuntamento con la Notte colorata è di nuovo un flop. «Lo shopping notturno in questa via è ridicolo». Al civico 138, è il nero il colore dominante, quello dell'umore di Gianni Pisu, titolare della rivendita di tabacchi.
«Non ci sono negozi, ovvio che la gente si riversi in via Manno e Garibaldi». A dire il vero il giallo era sbiadito ovunque. «Un giovedì in tono minore rispetto agli altri, ma in fondo siamo soddisfatti», dice Walter Mandas, dipendente di “Bertola” in via Garibaldi 134. «Ben vengano le notti colorate, ma dovrebbero essere più vive». Sono in tanti a credere che un po' di musica rallegrerebbe lo shopping sotto la luna voluto dal Comune. «Giovedì scorso ho lavorato bene, oggi meno». Ma secondo Romina Masella, titolare di Angi, al 172 di via Garibaldi, è normale. «Andrebbe fatto una volta al mese, non una volta alla settimana».
IL CORSO Lo shopping sotto la luna, nella vecchia arteria cittadina che divide in due Stampace, non decolla. Di colorato ci sono solo le stelle. Una, particolarmente grande: 400 palloncini all'inizio della strada. «È un mortorio». È arrabbiato e stanco Giuseppe Lilliu, titolare di Oro Sardegna, al 109. Dalle 20.30 nemmeno un cliente. Sono in tutto una decina i negozi aperti, ma rischiano di diminuire di giorno in giorno: «Non so ancora fino a quando resisterò». Tasse e spese son sempre puntuali, ma gli affari - anche qui - sono un ricordo.
Sono le 23 e Tina Frau, titolare di Cassiopea (borse e accessori) al numero 89, ancora non ha battuto uno scontrino: «Che sia notturno o meno, non cambia poi tanto». Il commercio, nel vecchio quartiere, va male anche sotto il sole. A lei va il premio della tenacia, e del coraggio: apre (di notte) tre giorni dal giovedì al sabato. Lei e altri quattro, le Notti colorate se le sono programmate da soli. (sa. ma.)