Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Allarme casa, arrivano 450 sfratti

Fonte: La Nuova Sardegna
17 aprile 2008

Cagliari

Allarme casa, arrivano 450 sfratti

Il Comune dichiara decaduti gli affittuari che non pagano



Marisa Depau: «Dare ampie dilazioni per pagare gli arretrati»

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Avere una casa e, da un giorno all’altro, non poterne più disporre è una sensazione terribile, soprattutto se non si hanno i soldi per poter pagare l’affitto di un altro appartamento. Ma questo è quello che «capiterà a circa 450 famiglie, titolari di alloggi di edilizia popolare del Comune», lo denuncia Marisa Depau, consigliera municipale dei Ds, la pasionaria dei senza tetto: «Sono tutti sfrattati». La storia ha un inizio lodevole: voler mettere ordine nel patrimonio dell’amministrazione comunale, anche negli alloggi di edilizia sovvenzionata dati in affitto (per legge) a canone agevolato che, a seconda del reddito, varia da 16 a 250 euro mensili. Un canone non certo alto ma a cui, a quanto pare, non tutti gli affituari possono far fronte. Il problema, spiega Depau, «è che per anni e anni questo settore è stato terra di nessuno, lasciato nel completo abbandono. Allora che cosa è capitato? Che molti non hanno pagato l’affitto: o perchè non erano in grado di farlo, o perchè nessuno gli diceva di versare i soldi mensili, nè controllava che l’avessero fatto». Col tempo, poi, «gli arretrati sono diventati consistenti. E quando si è deciso di mettere in ordine i conti, sono venute fuori cifre di varie migliaia di euro di arretrati per ogni moroso». Su circa 3.400 appartamenti di proprietà comunale, circa 450 locatari non pagano. «Ed è per questi inqulini che gli uffici - spiega Depau - hanno emesso il “provvedimento di decadenza” e cinque sono già stati sgomberati, con l’intervento della forza pubblica. Io ho chiesto che, per far mettere in regola i morosi, venga fatta una lunga dilazione, ma gli uffici han risposto che non è possibile per i controlli della Corte dei Conti. Ma non è possibile che, dopo che per anni l’amministrazione ha lasciato correre, di colpo voglia tutti gli arretrati». Secondo Depau «è ovviamente giusto che chi non ha pagato, lo faccia, ma bisogna trovare il modo per concedere dilazioni ampie. Mi sembra, poi, che si facciano due pesi e due misure visto che vi sono tante associazioni a cui vengono dati locali in affitto a costi irrisori, se non gratuitamente. Mentre la legge dice che queste strutture devono pagare il costo di mercato, meno il trenta per cento e non cifre irrisorie». Del problema dei locatari non paganti si è parlato anche nella commissione comunale consiliare al Patrimonio. «L’assessore Luciano Collu - precisa Depau - ha ipotizzato di aggirare i problemi amministrativi passando alle banche i debiti degli affituari, in modo che siano queste a stabilire i piani di rientro. Ma sono contraria: gli istituti di credito si muovono su logiche del tutto diverse da quelle che può e deve avere un’amministrazione pubblica: di attenzione al disagio e non al profitto». La situazione, però, non è semplice, ma «si potrebbe risolvere creando un fondo sociale adeguato e razionalizzando quello che già abbiamo. In questo modo si potrebbe intervenire anticipando le somme dei morosi e impostando dilazioni molto ampie. Non è pensabile credere che chi non ha pagato per anni sia in grado di trovare i soldi dall’oggi al domani». Gli alloggi interessati sono sparsi un po’ in tutte le zone dove vi sono case popolari: gli sgomberi «sono stati fatti a Mulinu Becciu, al Cep, in via Castelli e nelle case parcheggio di via Pier della Francesca. La situazione è grave - continua Depua - 450 famiglie con “provvedimento di decadenza”, significa che potrebbero esservi almeno altre duemila persone per la strada. E questo creerebbe un serio problema sociale e anche di ordine pubblico».