POETTO. Via al terzo lotto di lavori tra le polemiche. Gli stabilimenti adesso chiedono un rimborso
Bonifica-amianto, decine di bambini costretti a lasciare la spiaggia
Una colonia di bimbi, un gruppo di piccoli studenti di una scuola d'inglese, nonni con i nipotini e decine di bagnanti costretti a rinunciare a una giornata di mare, sotto l'ombrellone pagato a inizio stagione, ed emigrare altrove. Tutta colpa dell'avvio dei lavori nel terzo lotto al Poetto per la bonifica dall'amianto: ieri mattina sono iniziate le operazioni per l'allestimento del cantiere nel tratto di litorale dalla "nona" fermata al confine con Quartu. Molti frequentatori degli stabilimenti balneari non sono stati avvisati della chiusura dell'arenile e ieri mattina hanno trovato la spiaggia sbarrata. Intanto il consorzio Poetto service ha chiesto al Comune di far slittare il pagamento del sovracanone che scade il 31 luglio: circa 800 euro che potrebbero rappresentare un duro colpo per i concessionari visto i danni subiti dalla chiusura.
Nonostante i numerosi articoli apparsi sulla stampa e le comunicazioni del Comune sull'ordinanza del sindaco Massimo Zedda, ieri mattina centinaia di persone sono arrivate al Poetto, nel tratto dopo la "nona" fermata trovando la spiacevole sorpresa. "Non è possibile. Ero con la mia nipotina nello stabilimento ma ci hanno mandato via dicendo che non mi avrebbero rimborsato perché non hanno responsabilità", ha sbottato un nonno. "Non siamo stati avvisati. Ora saremo costretti ad andare da un'altra parte. Una spesa in più". Stessa scena per tre insegnanti di una scuola inglese con una ventina di ragazzini: hanno dovuto fare marcia indietro, dopo aver chiesto copia dell'ordinanza del sindaco. Un documento indispensabile per giustificarsi con i genitori dei bambini. Anche una colonia di bimbi e i loro accompagnatori, in un altro stabilimento, sono arrivati in spiaggia senza sapere della chiusura. La delusione è stata notevole quando hanno dovuto raccogliere giochi e asciugamani e spostarsi, provvisoriamente, nella spiaggia libera.
Intanto i concessionari hanno già fatto i primi passi per cercare di ridurre al minimo i danni. "Oltre ad aver presentato la richiesta ufficiale al Comune", ha spiegato Sergio Mascia, presidente del consorzio Poetto service, "per far slittare il pagamento del sovracanone ci stiamo muovendo perché venga riconosciuto a tutti gli operatori economici del Poetto un indennizzo. Servirà un'apposita leggina in Consiglio regionale". Quasi tutti i concessionari, per le due settimane di chiusura, hanno dovuto assorbire un calo dei guadagni nel 50 per cento. E proprio nei prossimi giorni scade il termine per il pagamento della prima rata per i mutui contratti per la realizzazione dei nuovi baretti: una tegola tra i 2.000 e i 4.00 euro pesantissima in questo momento.
Matteo Vercelli