Marina
IL QUARTIERE Le strade della Marina durante una delle serate estive. I commercianti: prima erano buie e inaccessibili
LE INIZIATIVE I commercianti si affidano a un’associazione per “vegliare ” sul quartiere I residenti scrivono al prefetto
Da una parte i titolari delle attività commeraciali, che da domani alla Marina si affidano un gruppo di “vigi - lantes ” («ma non chiamatele ronde») per vegliare sulla movida notturna. Dall ’altra i residenti, che attraverso il comitato “Rumore no grazie” conti - nuano a chiedere il silenzio assoluto nel quartiere e mandano l’ennesima lettera al prefetto, contro il Comune che considerano menefreghista e a favore di “anziani costretti a dormire con i sonniferi e bambini che vanno a nanna con i tappi per le orecchie”. Marina (ma non solo), nuovo capitolo della polemica sul chiasso notturno. I titolari dei locali legati a Confesercenti e al consorzio Centro storico ci mettono del loro, e a partire da domani e fino a domenica, in via sperimentale, si affidano all’associazione “Angeli di Sardegna”: due gruppi di volontari, sei persone in tutto, gireranno in divisa per il quartiere dalle 21 a mezzanotte. Nessun controllo attivo, ma una semplice osservazione passiva di ciò che accade tra le viuzze del quartiere storico. Il messaggio che si vuole far passare è chiaro: fino a qualche anno fa la Marina era un a zona pericolosa, oggi invece è rifiorita sotto molteplici aspetti. Brulicante di ristoranti e locali, è diventata il biglietto della città anche per i turisti. Proprio i ristoratori vogliono dare il loro contributo, grazie ai controlli degli “Angeli ”, che avranno anche a disposizione un numero di cellulare al quale essere contattati in caso di emergenze. «Un lavoro di squadra e uno stimolo per motivi di sicurezza che, onestamente, non dovrebbero essere definiti tali. Sono episodi isolati, le attività produttive non vanno criminalizzate», sostiene Andrea Bozzo, presidente del consorzio centro storico, «la Marina non è un quartiere critico, pedonalizzazione e attività produttive contribuiscono a renderlo più sicuro». Sposa in pieno le parole di Bozzo la Confesercenti, che ha dato il suo benestare all’iniziativa dei controlli dei volontari. «E’ un progetto che abbiamo sviluppato nel tempo. Lungi da noi volerci sostituire alle forze dell’ordine che svolgono molto bene il loro lavoro. Spesso, purtroppo, si fa puro sensazionalismo, spesso fa più rumore un albero che cade, rispetto a una foresta che cresce. Il percorso della Marina è più che virtuoso», dice il presidente Roberto Bolognese. E l’as - sessore alle Attività produttive, Barbara Argiolas, chiude il cerchio: «Siamo al lavoro da mesi per progettare un quartiere sempre più accogliente, sui fronti della pulizia, dei locali e del rumore. È un’azione continua, per creare sinergie, ognuno con il proprio ruolo. La settimana prossima», afferma la Argiolas, «metteremo nero su bianco il patto con le regole per residenti e commercianti della Marina». Chi non ne vuole sapere di patti e si dice stanco del dialogo è Marco Marini, residente del quartiere che si è messo a capo di un comitato di persone che si dicono esasperate. Scrive al prefetto: «Pochi giorni fa, quando lei è intervenuto in modi fermi e decisi sul sindaco e su quelli dell'hinterland per contrastare i fenomeni degenerativi della cosiddetta “movida”, abbiamo plaudito alla sua iniziativa, anche perché accoglieva in pieno una richiesta più volte avanzata dal nostro Comitato. Ma tutto questo non sortisce alcun effetto apprezzabile senza provvedimenti repressivi contro i noti responsabili». Dopo l’intervento del prefetto, sostiene Marini, «nulla è cambiato. Anzi. Abbiamo da tempo indicato al sindaco e a tutti gli assessori i locali responsabili di tale disastro. Ma nulla è stato fatto. Nulla. Signor prefetto», è l’appello a Giovanni Balsamo, «di fronte a questo quadro preoccupante, la Giunta comunale rimane inerte ma incredibilmente attiva nell'ampliare disagi e sofferenze con nuove concessioni di spazi pubblici ad uso di mescita e ristorazione all'aperto a pochi metri dalle finestre dei residenti, come in via Dettori, via Sardegna, piazza Yenne, vico Carlo Felice. È ora di agire». Paolo Rapeanu
I CONTROLLI PRESIDI DI SICUREZZA IN TUTTO IL CENTRO STORICO
Nuova lettera al prefetto, ma da piazza Palazzo hanno già risposto alle lamentele dei residenti, intensificando i controlli non solo alla Marina ma in tutte le zone dove d’estate si concentra la vita notturna. Pattuglioni di controlli sono organizzati al Poetto mentre il centro storico è stato diviso in quadranti: la Marina alla Polizia, Stampace alla Guardia di Finanza e Castello ai carabinieri. «Si tratta», spiegano dalla prefettura, «di servizi volti a garantire una adeguata "cornice di sicurezza" a beneficio delle attività di controllo sui locali pubblici».