Procura
IN SPIAGGIA I vecchi chioschi del Poetto POETTO L’ex sindaco deve rispondere di abuso d’ufficio e falso a causa della carta che rimandò la demolizione
Il pm Gaetano Porcu ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex sindaco Emilio Floris, che era finito nel registro degli indagati, con l’accusa di abuso d’ufficio e falso, per un’ordi - nanza che rinviata la demolizione dei chioschi del Poetto. L’ex primo cittadino, difeso dall’avvocato Rita Dedola, aveva ricevuto l’avviso di garanzia qualche settimana fa, quando ormai l’indagine era chiusa. Con lui aveva ricevuto l’avviso anche l’allora direttore generale del Comune, Pietro Cadau. Il giorno prima della chiamata alle urne per le amministrative del 2011, un sabato, l’allora sindaco firmò il documento che permise alle strutture sul litorale di non essere demolite. Sin da subito - per tempistica e presupposti - l’ordinanza destò non pochi sospetti: il futuro dei baretti lungo la spiaggia rivestiva un ruolo importante nello scacchiere del consenso elettorale. Ma per capire il nodo che si venne a creare, è necessario fare un passo indietro: negli anni, tutti i chioschi si sono allargati senza permessi per costruire né autorizzazioni paesaggistiche. Per quegli abusi edilizi venne aperta un’i n c h i esta finita con i 20 gestori rinviati a giudizio (il processo, ancora in corso, si è aperto da poco). Per sanare la situazione, venne firmato un ordine di demolizione datato 5 novembre 2009, che doveva essere eseguito dal Comune. Ma non se ne fece niente. Fino al 2011, quando venne organizzata una conferenza dei servizi, presieduta da Cadau, durante la quale le diverse parti in causa e gli enti coinvolti fecero il punto della situazione. Valutazioni dalle quali vennero tratti i presupposti per l’ordinanza firmata il 14 maggio 2011, che per ragioni di ordine pubblico rimandava la demolizione. Ora è attesa la eventuale fissazione dell’udienza preliminare.