Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Animazioni nelle piazze per i più giovani

Fonte: La Nuova Sardegna
24 luglio 2012

Le politiche di dialogo e integrazione del Comune per gli immigrati. A settembre la consulta




CAGLIARI Le persone provenienti da altri Paesi, europei e non, sono sempre di più in città e con un ruolo importante anche nelle attività economiche, sociali e culturali. «Ed è per questo che abbiamo messo a punto e approvato la costituzione della consulta - sottolinea l’assessore comunale Susanna Orrù (Politiche sociali) - ora stiamo predisponendo tutto per permettere che da settembre possa diventare operativa». Si tratta di un organismo in cui ogni gruppo proveniente da un determinato Paese potrà eleggere i suoi rappresentanti. «E con questo pensiamo di promuovere assieme tutta una serie di iniziative - continua Orrù - in rapporto alle loro tradizioni e culture». Intanto, però, l’amministrazione mira «a una sempre maggiore integrazione nelle attività che riguardano la città e i singoli quartieri». In questa prospettiva, ad esempio, vi saranno per questa estate anche una serie di iniziative legate ai centri giovanili promossi dal Comune: uno nel rione Marina, il quartiere più multietnico della città (e che da questo trae anche parte della sua forza in termini turistici), uno a Sant’Elia (nell’ex Lazzaretto), due tra Is Mirrionis e San Michele e uno a Mulinu Becciu. Con la fine delle scuole, inoltre, le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi avranno più tempo libero dagli impegni scolastici. Da qui l’idea dell’assessorato di fare un bando, che ha coinvolto molte associazioni sociali e culturali della città, per una serie di iniziative volte ai più piccini. E così a breve saranno pronti una ventina di interventi, studiato ognuno per una piazza, con tecniche di animazione e di intervento culturale molto diverse. «Un modo - spiega l’assessore - per contribuire a far vivere le piazze e dare ai più giovani il modo di animare la città. E anche un’occasione per far sì queste iniziative si arricchiscano con l’apporto delle bimbe e dei bimbi degli immigrati. Ripeto: il nostro intervento punta a una visione unitaria di tutti coloro che abitano in città». (r.p.)