Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Addio al Riverrun l’arte fugge da Villanova

Fonte: Sardegna Quotidiano
23 luglio 2012

Teatro

 

CHIUSO Nello spazio occupato dal 2000 dalla compagnia che ha sempre puntato sui giovani adesso c’è una serranda abbassata. Dopo l’addio del Crogiuolo ai locali di Stampace un’altra fuga n«Non immaginatevi allestimenti sfarzosi, i tempi non lo permettono. Stiamo tornando ad un teatro povero, ma anche con il niente si può fare teatro: è questa per noi una grande sfida». Con queste parole Lorenzo Mori, direttore artistico della compagnia Riverrun commentava un suo spettacolo sul sito del Comune. Che il teatro sia povero lo dimostra anche la recente chiusura dello spazio di via Giardini dove la compagnia operava dal 2000. Smantellato tutto, via l’insegna e serranda abbassata. A pochi passi dalla biblioteca provinciale c’era uno dei pochi luoghi di cultura di Villanova, nella sua ala lontana da pedonalizzazioni e iniziative varie. Lì un tempo c’era la “Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni”, ma dopo che i mormoni hanno abbandonato via Giardini è arrivato il teatro. La compagnia e scuola di teatro fondata da Elio Turno Arthemalle, Fausto Siddi e Monica Zuncheddu adesso è nelle mani del direttore artistico Lorenzo Mori, che ha deciso di abbassare la serranda e continuare l’attività senza la storica sede. Non è facile per le compagnie mantenere uno spazio fisico, i costi sono elevati e i finanziamenti della Regione arrivano con calma. Ma i conti vanno regolati e facilmente si colorano di rosso. A quel punto non resta altro da fare che rinunciare a uno spazio che ha contibuito alla vita culturale cittadina. Dopo l’addio forza del Crogiuolo al Teatro dell’Arco, un’altra serranda che si abbassa. Ma l’attività del Riverrun non si ferma.

COMUNE VIA ALL’INTESA TRA PUBBLICO E PRIVATI

Se i soldi non ci sono per le compagnie, non ci sono neanche nelle casse pubbliche. Per questo il Comune ha deciso di puntare sulla finanza di progetto per l’utilizzo della maggior parte degli spazi comunali da destinare al mondo della cultura. I primi cinque centri messi a disposizione sono il Ghetto, il Lazzaretto, l’Exmà, il Castello di San Michele e Villa Muscas. Gli operatori che hanno intenzione di operare in quegli spazi hanno tempo fino al 20 settembre per presentare le manifestazioni di interesse e preparare delle proposte articolate. Secondo la linea adottata dalla Giunta col nuovo Piano comunale per le politiche culturali i progetti dovranno essere in grado di reggersi da soli anche dal punto di vista finanziario, non devono solo essere idee e candidature