Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Questa Milano è soltanto sushi e coca»

Fonte: L'Unione Sarda
20 ottobre 2008

Musica. La provocazione dei Marta sui Tubi, stasera al Civico di Castello per la rassegna Sottosuoni


Sul palco ora sono in quattro. Uno in più rispetto alla loro ultima apparizione dal vivo. Oltre a un cantante, un chitarrista e un batterista ora c'è anche un tastierista. Loro sono i Marta Sui Tubi, cresciuti nel numero e nella sperimentazione musicale in occasione del nuovo album, Sushi e coca , uscito da due settimane. Lo presenteranno a Cagliari questa notte, in veste di ospiti della finale di Sottosuoni, concorso musicale per band emergenti promosso da Vox Day (appuntamento al Teatro Civico in Castello, dalle 21).
Originari di Marsala, Sicilia, ora trasferiti a Milano, si sono lasciati apprezzare grazie a uno stile poetico e visionario, racchiuso in melodie e testi spesso pungenti e diretti. O dal respiro romantico, come nella loro più celebre Vecchi difetti .
A descrivere le nuove intenzioni artistiche della formazione Giovanni Gulino, voce del gruppo, che divide la scena insieme a Carmelo Pipitone alla chitarra, Ivan Paolini alla batteria e il nuovo acquisto di origini sarde: Paolo Pischedda al piano e organo hammond.
Gli inizi sono stati intimi, minimali. Ora vi siete evoluti in una vera e propria band. La semplicità non bastava più?
«Non ci piace ripeterci. Abbiamo fatto prima un disco minimale. Poi uno più corale, con la batteria. Ora questo, ancora diverso. È bello cambiare, sperimentare, rimettersi in gioco, cercare di oltrepassare i propri limiti».
Quali sono i “vecchi difetti” dei precedenti album?
«Ascoltando il primo album mi rendo conto che ora, probabilmente, non lo farei mai così. Ma non vedo difetti. Un disco è come un album di fotografie: ci metti dentro le foto di una determinata vacanza e va bene così. Anche se avevi i capelli diversi, eri più magro o più grasso. Magari dopo qualche tempo non ti piaci più, ma sei sempre tu e devi accettarti».
Cosa racconta il titolo “Sushi e coca”?
«Oggi Milano è tutta sushi e coca. È uno stile di vita, un atteggiamento, un modo di fare e di essere che si respira in questa città. Che non è più la Milano da bere anni Ottanta».
In Sardegna molti musicisti sono convinti che non si può emergere restando qui. Da isolano che si è trasferito nel nord conferma questo pensiero?
«Non conosco la realtà sarda. Da musicista siciliano posso dire che se vuoi suonare ai matrimoni puoi tranquillamente restare in Sicilia. Ma se vuoi dare alla musica una valenza artistica sicuramente questa non è la terra giusta per coltivare un'ambizione maggiore. Noi, comunque, non siamo andati via dalla nostra isola per suonare. Ci siamo trovati al nord, facevamo un altro lavoro e a Bologna è iniziato il progetto Marta sui Tubi. In ogni caso è naturale dover cercare la città in cui si può coltivare una passione. Se vuoi fare cinema vai a Roma. Se vuoi fare musica vai a Milano. Se avessi voluto fare l'enologo sarei rimasto in Sicilia».
Cosa suonerete a Cagliari?
«Gran parte del nostro nuovo disco e pezzi più vecchi, arrangiati con la nostra nuova formazione. Sarà il nostro quarto concerto del tour invernale. Abbiamo tutta l'energia di una macchina che ha appena visto il verde del semaforo alla partenza».
STEFANO CORTIS

18/10/2008